Secondo l’indagine Unioncamere – Ministero del Lavoro per chi è in cerca di un posto di lavoro nel primo trimestre 2013 non avrà molte chanche di trovarlo. Le imprese prevedono infatti di assumere circa 140 mila lavoratori, di cui 3 su 10 riguarderà l’assunzione di giovani lavoratori (segnaliamo al riguardo le imprese a conduzione femminile in crescita negli ultimi mesi). Un calo significativo , di oltre 26 punti percentuali visto che si tratta di 38.600 posizioni lavorative di cui circa 33 mila è inerente a posti di lavoro non stagionali. Alla fine anche il dato aggregato, cioè relativo a tutte le classi di lavoratori senza distinzioni di età, risulta negativo: la flessione è di circa il 9,4 %.
Nei mesi scorsi aveva sollevato molte polemiche la frase del ministro Fornero in merito al fatto che i giovani in cerca di lavoro sembrano essere molto choosy, schizzinosi. In questo quadro raffigurante un mercato del lavoro ancora in difficoltà balzano agli occhi anche altre statistiche, a dimostrazione che i giovani alla fine non sono così “choosy” come si sostiene.Un quadro più chiaro può essere fatto attraverso le informazioni derivanti da fondazione sussidiarietà, i quali stabiliscono ad esempio che circa il 60 % dei residenti al Centro Sud sarebbe disposto a trasferirsi pur di lavorare. I più disponibili allo spostamento sono gli ingegneri (60 % del totale) di sesso maschile (63 % del campione).
Il gruppo più convinto del trasferimento riguarda i giovani laureati che svolgono un lavoro precario o a tempo determinato. A seguire, si dimostrano favorevoli ad uno spostamento, i giovani che hanno svolto un percorso di studi più lungo ed infine i neolaureati.
La ricerca chiude elencando i lavori che potrebbero essere maggiormente richiesti e quelli invece che offrono minori opportunità di lavoro. Secondo Datagiovani a soffrire la carenza di lavoro saranno per lo più i giovani residenti nel mezzogiorno (nel sud si è tentato di incrementare l’occupazione anche con un bonus irap per assunzione giovani donne), in particolare in Puglia o Sardegna. Minori opportunità vi saranno anche per chi spera di trovare un lavoro nel ramo della ristorazione o del commercio, mentre prospettive maggiori si hanno per ingegneri, architetti, addetti all’informazioni, operatori della cura estetica.
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