I premi dell’Inail sono diventati più cari. La circolare numero 14 dell’ente previdenziale ha infatti aggiornato quelli che sono i minimali validi per quest’anno: vi sono alcuni chiarimenti in base alle singole determinazioni (vedi anche Si avvicina la scadenza per la quarta rata del premio Inail). Anzitutto, il discorso può cominciare con i premi ordinari. In questo caso, essi si ottengono sfruttando due fattori ben precisi, vale a dire il tasso di premio e l’importo totale delle retribuzioni. Il primo di questi fattori si ricava dalla tariffa dei premi, prendendo spunto dalla lavorazione che è stata assicurata.
In aggiunta, la fissazione si determina grazie alla classificazione dell’azienda. Le retribuzioni, invece, dipendono dai singoli lavoratori che vengono presi in considerazione (reddito di lavoro dipendente). Il minimo contrattuale non ha eliminato quelli che sono i limiti minimi per quel che riguarda la retribuzione a cadenza giornaliera. Ecco perché l’ammontare in questione deve essere adeguata, nel caso in cui sia inferiore, al minimale di retribuzione giornaliera che viene rivalutato ogni anno a seconda dell’incremento dell’indice medio del costo della vita (Istat per la precisione).
Visto che per il 2013 la variazione è stata quantificata in tre punti percentuali, è proprio quest’ultimo il tasso a cui si adeguano i limiti minimi. Nel caso di limiti minimi inferiori, l’adeguamento è giunto fino a 47,07 euro, ovvero il 9,5% del trattamento minimo di mensile di pensione a carico del fondo pensioni lavoratori dipendenti in vigore da inizio anno. Il minimale è invece pari a 1.223,82 euro per quel che concerne il mese. Le ultime precisazioni si riferiscono ai lavoratori parasubordinati. La base imponibile per calcolare i premi assicurativi si ottiene dai compensi che sono stati percepiti in maniera effettiva e nel rispetto dei limiti massimi e minimi, vale a dire il minimale e il massimale di rendita (la misurazione non può avvenire a giorni di prestazione).