Avevamo parlato qualche giorno fa dei voucher baby sitter, un valido aiuto alle madri lavoratrici. Ora in questo articolo vi spiegheremo come accedere a tale contributo.
Il voucher baby sitter serve per l’acquisto di servizi di baby sitting, quindi per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia e da utilizzare per un massimo di sei mesi. Alcuni dati: la media italiana delle mamme lavoratrici è inferiore rispetto alla media Ocse (In Italia siamo al 46 per cento contro il 58 per cento della media europea), mentre le donne che lasciano il lavoro dopo la nascita del primo figlio tocca il 27 per cento.
La domanda deve essere presentata all’Inps, e vi possono accedere solo le madri, anche adottive o affidatarie, sia lavoratrici dipendenti, sia iscritte alla gestione separata, per i bambini già nati o quelli la cui data del parto è fissata entro i quattro mesi successivi alla scadenza del bando per la presentazione della domanda. Niente contributo invece per le lavoratrici esentate totalmente dal pagamento della rete pubblica dei servizi per l’infanzia e le lavoratrici che usufruiscono dei benefici di cui al Fondo per le Politiche relative ai diritti ed alle pari opportunità.
L’importo del contributo è di 300 euro al mese che viene erogato per un periodo massimo di sei mesi, e può essere erogato attraverso il sistema di buoni lavoro, o tramite il pagamento diretto alla struttura prescelta.
I voucher per le baby sitter verranno ritirati dalla madre lavoratrice presso la sede provinciale Inps, sia in un’unica soluzione oppure con cadenza mensile. Il contributo per la fruizione dei servizi per l’infanzia potrà essere erogato solo se il servizio viene svolto da una struttura scelta dalla lavoratrice tra quelle presenti in un apposito elenco gestito dall’Istituto, che viene formato ogni anno.
La domanda deve essere presentata all’Istituto per via telematica disponibile al sito www.inps.it.