Super evasione fiscale realizzata nei paradisi fiscali

Negli ultimi giorni è scoppiata la vicenda inerente la lista contenente i nomi dei più grandi evasori mondiali. Parliamo di evasione internazionale realizzata per la maggior parte attraverso il trasferimento di denaro presso i cosiddetti paradisi fiscali (una forma di evasione che secondo l’ex capo economista di Mckinsey ammonta ad una cifra compresa tra 21 mila e 32 mila miliardi di euro).

Adesso un anonimo sembra aver inviato al giornalista d’inchiesta Gerard Ryle una lista contenente i nomi di numerosi soggetti di varia nazionalità che evadono , o eludono , le imposte nazionali. La lista è contenuta in circa 260 gigabyte e riguarda 2,5 milioni di documenti contenenti circa 120 mila nomi di società o persone fisiche. Di questi nomi circa 200 dovrebbero essere riferiti a cittadini italiani (anche se allo stato attuale non si conosce l’identità di tutti i presunti evasori). Quando Ryle ha ricevuto la lista ha subito chiamato a raccolta tutti i giornalisti delle varie nazioni che compongono la rete dei giornalisti di inchiesta. Lo scopo era quello di studiare e riuscire ad estrapolare gli individui e le società contenute ( di queste la maggior parte ha sede presso isole Vergini, Liechstein, o altri paradisi fiscali, leggi anche punto paradisi fiscali 2012)

Il compito è stato raggiunto dopo circa 15 mesi di analisi e successivamente la lista è divenuta di dominio pubblico. All’interno la tipologia dei nomi contenuti è estremamente variegata: sono infatti presenti oligarchi, medici e dentisti della middle class americana, manager di multinazionali, operatori di borsa di Wall Street, ma anche trafficanti d’armi, commercianti di preziosi asiatici, funzionari di governo e diversi politici di ogni nazionalità. Per ora tra gli italiani citati nella lista vi sono Fabio Ghioni (hacker che è stato citato già nello scandalo Telecom), commercialisti come Severgnini, Oreste o Gaetano Terrin. Molto più conosciuti i nomi inerenti i cittadini di nazionalità estera: la cantante americana Denise Rich, il ministro delle finanze della Mongolia, il primo ministro della Georgia, il presidente azero Aliyev.