Fra due giorni esatti bisognerà fare i conti con la scadenza fiscale dei contributi relativi ai lavoratori domestici (vedi anche Inps: lavoratori domestici, le scadenze per i contributi). Il termine in questione consiste nel versamento, il quale ha una cadenza trimestrale, dei contributi a cui si è appena fatto cenno. Di conseguenza, i soggetti coinvolti sono quei datori di lavoro che hanno alle loro dipendenze dei lavoratori domestici e i familiari. Le modalità, poi, sono presto dette: in effetti, ci si può avvalere del bollettino Mav (pagamento mediante avviso), ma anche della carta di credito (accedendo al portale dell’Inps), contattando il numero verde messo a disposizione dallo stesso ente previdenziale oppure sfruttando il circuito Reti Amiche.
Ma come si calcolano nello specifico tali contributi? Per riuscire a ottenere l’importo esatto, l’istituto ha fornito ai datori e ai lavoratori un software utile per la simulazione del calcolo, il tutto accessibile attraverso un apposito servizio. In tal caso, è sufficiente inserire tutti i dati che sono richiesti nei vari campi, così da aver come risultato i contributi a cadenza mensile. Un discorso importante in questo ambito è quello delle ferie.
In effetti, indipendentemente da quanto dura l’orario di lavoro, per ogni singolo anno di servizio presso lo stesso datore si ha diritto a un periodo di ferie pari a ventisei giorni, la cui fruizione dovrebbe avvenire preferibilmente nel periodo compreso tra giugno e settembre. Ebbene, i datori di lavoro in questione sono obbligati a versare i contributi di cui si sta parlando anche nel corso delle ferie. Queste ultime, invece, non possono essere concesse durante il cosiddetto periodo di preavviso che anticipa il licenziamento e nemmeno nel periodo di malattia o di infortunio. Non rimangono, dunque, che quarantotto ore per provvedere al tutto, facendo riferimento a quelle che sono le quote di questo 2013, vale a dire quelle stabilite dalla riforma Fornero.