Da oltreoceano giungono segnali confortanti in materia di richieste di mutui e di acquisti di immobili (leggi anche crollo mutui 2012), e pertanto la congiuntura negativa potrebbe essere finalmente terminata. Dati che purtroppo in Europa non sono altrettanto confortanti. I miglioramenti nell’ambito del mattone sono evidenziati dai dati forniti dall’associazione mortage bankers i quali dimostrano l’inizio della tendenza che vede incrementare la concessione di mutui dalla fine di Aprile per poi raggiungere un picco in estate e stabilizzarsi sino alla fine di autunno.
Il Philadelphia housing sector index riporta invece le tendenze del settore immobiliare basandosi sull’andamento di circa 20 società operanti nel comparto. Partendo dai minimi di ottobre 2011 l’indice ha fatto registrare un rialzo di circa 200 punti percentuali. Gli analisti sono molto fiduciosi e prevedono un notevole rialzo già a partire dalla fine dell’estate dove l’indice potrebbe far registrare un nuovo massimo relativo. Dal confronto tra l’ housing sector index e l’omologo indice europeo, l’eurostoxx real estate, si possono avere utili informazioni per quanto riguarda l’andamento dei settori immobiliari nei due continenti (quello americano e quello europeo). Dalle analisi fatte dagli addetti ai lavori si scopre come le curve siano speculari anche se gli andamenti del mercato europeo hanno valori simili ma traslati di circa 15 – 18 mesi. Infatti negli Usa i massimi storici sono stati toccati a luglio 2005 mentre la curva europea indica che il valore massimo è stato raggiunto a febbraio 2007 (leggi anche il settore immobiliare arretra al 1985)
Attualmente la curva dell’indice eurostoxx real estate sembra far registrare la stessa tendenza di quando in Usa si aveva una fase successiva a quella di depressione. In sostanza la ripresa in Europa dovrebbe aversi a partire da metà settembre 2013. Gli analisti prevedono che l’indice nei prossimi mesi risalirà da quota 183 punti per raggiungere area 215 e successivamente, in tempi maggiori, posizionarsi almeno a 245 punti segnando quindi la definitiva ripresa del settore immobiliare e l’apertura di numerosi spiragli per l’economia europea.