Pubblicati i nuovi correttivi anti crisi in materia di studi di settore per l’anno 2013. Occorre inoltre ribadire che la congruità raggiunta attraverso i correttivi anticrisi, se accompagnata dalla coerenza degli indici, potrà essere usata dal contribuente anche per quanto riguarda il regime premiale. In particolare la congruità potrà essere fatta valere in sede di cause di disapplicazione o esclusione in materia di società di comodo ed al regime premiale previsto in caso di studi di settore dal decreto legge n. 201 del 2011.
In particolare sarà possibile applicare due tipi di correttivi definiti macro sia per gli studi di settore dei professionisti che quelli delle imprese. Il correttivo riguarderà circa 193 studi di settore ed è stato introdotto a seguito della riduzione dei margini di profitto per le imprese e di quello delle tariffe per quanto riguarda i professionisti. IN ogni caso il calcolo di tale primo correttivo sarà effettuato attraverso una media ponderata che terrà conto di vari fattori.
Il secondo correttivo terrà conto del fattore congiunturale e sarà applicato a tutti i 205 studi di settore in modo tale che, a seguito della crisi, si tenga conto di :
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Una ritardata percezione dei compensi dovuta sopratutto all’avvento della crisi;
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Contrazione dei costi variabili del 2012 rispetto ai dati storici di riferimento (periodo 2010 – 2011).
IN particolare l’agenzia delle entrate ha focalizzato l’attenzione sulle rimanenze di magazzino, in considerazione del fatto che la crisi potrebbe aver gonfiato il magazzino ( e pertanto un valore più elevato di rimanenze non è sintomo in ogni caso di evasione). Inoltre per i 68 studi di settore evoluti nel 2012 il calcolo del parametro per il correttivo tiene conto anche dei beni distrutti o sottratti. Per quanto riguarda invece gli studi di settore del settore trasporti in molti casi è stato tenuto conto del caro petrolio che ha prodotto una lievitazione dei costi e potrebbe produrre anche una significativa contrazione dei costi.