Le compensazioni dei debiti fiscali con i crediti relativi all’imposta sul valore aggiunto (IVA) potranno avvenire in via automatica solamente fino al tetto dei 15 mila euro. Lo prevede, in accordo con quanto approvato presso la Commissione Bilancio e Finanze della Camera dei Deputati, un emendamento al “Decreto anticrisi”; viene quindi innalzata la soglia di compensazione dei debiti con i crediti IVA precedentemente posta a diecimila euro; oltre i 15 mila euro, invece, per poter applicare il meccanismo della compensazione sarà necessario ottenere il relativo visto di conformità da parte di un intermediario abilitato. Per quanto riguarda le compensazioni, a fronte delle novità previste dal “Decreto anticrisi“, a partire dal prossimo anno si inasprirà comunque la lotta ed il contrasto alle compensazioni fittizie, illecite ed inesistenti.
La manovra anticrisi del Governo, infatti, contestualmente alle agevolazioni sulle compensazioni attuerà un vero e proprio giro di vite su meccanismi di compensazione indebita ed illecita che molto spesso hanno del clamoroso; l’Amministrazione finanziaria, infatti, ha rilevato e scovato, ad esempio, casi di compensazione di debiti fiscali con crediti sull’imposta sul valore aggiunto non solo inesistenti, ma non correlati ad alcuna dichiarazione IVA. A partire dal 2010, quindi, i crediti IVA sopra i 15 mila euro portati in compensazione saranno oggetto di un controllo preventivo; dovranno infatti essere comunicati o con la dichiarazione annuale, oppure con un’istanza infrannuale; dopodiché, solo il 16 del mese successivo sarà possibile procedere alla compensazione.
Inoltre, per non aspettare di presentare e trasmettere la dichiarazione, chi deve portare in compensazione crediti IVA sopra i 15 mila euro può provvedere a presentare in anticipo il modello IVA, rendendolo quindi “sganciato” da Unico. Questo può avvenire ogni anno a partire dall’1 febbraio, con la conseguenza che, come accennato, a partire dal 16 del mese successivo, ovverosia il 16 marzo, il contribuente potrà portare il credito in compensazione con i debiti fiscali maturati. Pesanti sono inoltre le sanzioni per chi compensa crediti IVA inesistenti: ad esempio, per crediti IVA fittizi sopra i 50 mila euro, portati in compensazione, la sanzione è del 200%!
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