Sono più di quindici milioni i contribuenti del nostro Paese che entro il 16 ottobre 2014 sono chiamati a versare l’acconto per il pagamento della Tassa sui servizi indivisibili. Ma la scadenza in questione è valida per i Comuni che hanno già erogato aliquote e detrazioni relative alla Tasi 2014, entro il 10 settembre scorso. Gli altri comuni, fatta ovviamente eccezione per coloro i quali avevano erogato detrazioni e aliquote già a maggio, contemplano una soluzione unica per il versamento del tributo: l’aliquota in questo caso sarà dell’1 per mille e il versamento andrà fatto entro l’1 dicembre 2014.
I Comuni giocano un ruolo fondamentale nella ‘partita’ della tassa sui servizi indivisibili. La fissazione delle aliquote di riferimento è a loro discrezione, al pari della strutturazione del sistema di detrazioni. Un meccanismo, quest’ultimo, alquanto complesso e difficile da interpretare e calcolare seguendo parametri oggettivi.
Le tipologie di detrazione per la Tasi 2014 sono infatti più di centomila, come ha sottolineato il MEF. Questo rende il regime tutt’altro che uniforme e moltiplica i casi limite in relazione all’imposta. Ad ogni modo è possibile ravvisare una sorta di minimo comune denominatore nella tabella di riferimento. Le detrazioni, infatti, sono previste per figli a carico o per rendita catastale.
Delle volte, però, sono previste contemporaneamente. Occorre poi concentrarsi sulle detrazioni fondate su uno solo dei due criteri citati. In questo caso, sembra molto più frequente che vengano contemplate detrazioni alla Tasi 2014 solo in virtù della rendita catastale. Per tale ragione, le detrazioni per figli a a carico sembrano essere adottate per lo più in casi di ricorso al doppio requisito.