La prossima Legge di Stabilità prevede alcuni aumenti molto importanti, relativi all’Iva, alle accise sulla benzina, all’Irap, al bollo dell’auto e ai Fondi pensione.
Accise Benzina
L’incremento delle accise sulla benzina, contenuto della bozza del Ddl Stabilità del prossimo anno, avverrà nel caso in cui non dovesse arrivare l’atteso ‘Ok’ allo split payment da parte dell’Unione europea. Lo split payment è il meccanismo in base alla quale vengono obbligate a versare l’Iva le Pubbliche amministrazioni.
Irap
Già a partire dall’attuale anno di imposta, l’aliquota Irap subirà un aumento pari al 3,9%. Per coloro i quali hanno versato minori acconti previsionali in virtù dell’aliquota fissata al 3,5% statuita dal decreto Irpef della scorsa estate, non sono previste sanzioni. Il taglio avverrà esclusivamente in ottempernza alla componente lavoro per gli assunti a tempo indeterminato dal 2015: questa misura dunque verrà applicata solo per quei contribuenti che hanno alla proprie dipendente lavoratori con contratti a tempo indeterminato.
Aumento IVA
L’incremento dell’Iva inizialmente potrebbe configurarsi come clausola di salvaguardia, tra due anni senza ulteriori interventi di tagli alla spesa pubblica. Potrebbe pertanto scattare l’aumento dell’aliquota Iva agevolata del 10% di 2 punti percentuali nel 2016 e poi di un altro punto, al 13%, nell’anno seguente. Di contro, l’attuale aliquota ordinaria del 22% sarebbe da aumentare al 24% nel 2016, al 25% nell’anno seguente e addirittura al 25,5% nel 2018.
Auto
Il Ddl di Stabilità, nella sua versione attuale, parla anche dell’abolizione del pagamento del bollo per le automobili storiche. Si tratterebbe, almeno all’apparenza, di una buona notizia. Eppure le stime dell’Asi, Automobiliclub storico italiano, parlano chiaro: il gettito dell’erario si collocherebbe di poco sopra i 7,5 milioni di euro. Nel contempo si rischierebbe di perdere circa trecentoventicinquemila automobili di interesse storico-collezionistico.
Fondi pensione
In conclusione, la Legge di Stabilità contempla anche l’aumento della tassazione dei proventi percepiti dai fondi pensione, che passa dall’11,5% al 20%, con efficacia retroattiva dal 1° gennaio 2014.