A partire dal prossimo anno, per quanto concerne la previdenza, cambieranno alcune modalità nella riscossione delle pensioni. Si è parlato molto negli ultimi giorni di date, scadenze, modifiche. Nel 2015, tuttavia, quindici milioni di pensionati continueranno a riscuotere il primo giorno del mese la propria pensione. Stiamo parlando delle categorie che hanno prestato servizio in carriera per il comparto privato. Gli ex dipendenti pubblici, invece, riscuoteranno le pensioni il giorno 16 di ogni mese.
E il 10 di ogni mese? A chi toccherà? A quegli ottocentomila pensionati che hanno un doppio assegno Inps-Inpdap e che dunque hanno prestato servizio sia nel comparto pubblico che nel comparto privato. Per costoro il giorno di riscossione è fissato al 10, in base a quanto ha stabilito l’Inps a seguito delle proteste dei Sindacati e delle Associazioni dei consumatori. Gli enti in questione erano preoccupati che il rinvio del pagamento potesse causare problemi di liquidità ai pensionati alle prese con le scadenze a inizio mese, partendo dagli affitti.
Due giorni fa, infatti, i Sindacati avevano commentato quanto inserito nella bozza della Legge di Stabilità. L’Inps, però, ha dichiarato che la norma interna al testo all’esame della Ragioneria dello Stato va interpretata in maniera restrittiva mettendo dei paletti: solo i titolari di doppia pensione subiscono lo slittamento onde consentire che sull’assegno possano essere unificati i due trattamenti.
I leader dei sindacati hanno commentato così le notizie provenienti dall’Inps:
Giudichiamo positivamente la modifica apportata dal Governo sull’assurda norma della legge di stabilità riguardante lo slittamento del pagamento della pensione al 10 del mese. È evidentemente il frutto della nostra protesta di fronte all’ennesima ingiustizia perpetrata ai danni dei pensionati italiani. Questo però non ci basta e ci batteremo affinché la norma sia ritirata per tutti, anche per quegli 800.000 che hanno la doppia pensione Inps-Inpdap. I pensionati hanno sopportato davvero troppo in questi anni. È ora di lasciarli in pace.