Al momento, Il bollettino precompilato per la Tasi non ci sarà. Non è previsto per questa parte di 2015, dunque il problema non si porrà tanto per l’acconto del 16 giugno quanto per il saldo del 16 dicembre.
L’acconto, infatti si dovrà versare in virtù delle aliquote 2014 o a quelle già approvate da alcuni Comuni nel 2015. Tuttavia in ogni caso i contribuenti si troveranno di nuovo a dover fare i conti con la moltitudine di aliquote prodotto dall’incrociarsi della Tasi con l’Imu.
Anche se originariamente pareva essere un obbligo quello di fornire il bollettino precompilato per la Tasi da parte dei Comuni, non sono stati molti gli enti che sono riusciti ad organizzarsi in questa direzione.
Una nota diffusa dalla Ifel sostiene che la promessa del bollettino precompilato sia, in realtà, impossibile da attuare perché prevede, secondo il comma 689, l’invio dei modelli di pagamento già precompilati dai Comuni. Il decreto del 23 maggio 2014 , però, chiariva che l’invio del bollettino precompilato era opzionale da parte dei Comuni e non un obbligo come prima affermato.
La norma sul versamento del tributo è stata variata in seconda sede dalla legge numero 89 del 2014 stabilendo che a partire dal 2015 i Comuni dovevano garantire la semplificazione del pagamento della Tasi procedendo autonomamente all’invio dei bollettini precompilati su richiesta dei cittadini.
Pertanto quello che prima era un obbligo per i Comuni si è trasformato in una compilazione su richiesta.
L’Ifel fa tuttavia notare quello che dovrebbero essere i problemi sostanziali dell’attuazione di quest’obbligo da parte dei Comuni: per fare questo, infatti, gli enti locali dovrebbero avere una conoscenza particolareggiata degli occupanti degli immobili ma la mancanza di allineamento tra gli archivi catastali non permette questo tipo di conoscenza.