Il governo è atteso alle modifiche effettive relative alla legge di Stabilità, che si trova alla commissione Bilancio del Senato e il cui approdo in aula al Senato slitta ancora a giovedì, per avere il via libera entro sabato.
Come da attese della vigilia, l’esecutivo interviene limando la tassazione sulla casa. Per le case in affitto a canone concordato “la somma delle aliquote dell’Imu e della Tasi non può superare il 4 per mille”, dice un emendamento delle relatrici presentato in commissione bilancio del Senato, ma ancora oggetto di approfondimento. Sembrano invece a rischio i fondi per il Sud, mentre da Bruxelles arriva il via libera condizionato al testo, che richiederà un supplemento di valutazione in primavera.
Via libera da parte della commissione Bilancio del Senato all’emendamento delle relatrici al ddl Stabilità che elimina le tasse sulla casa anche per i proprietari che danno l’immobile in comodato ai figli (o ai genitori). Il proprietario, per poter usufruire dell’agevolazione, non deve possedere un altro immobile ad uso abitativo in Italia e deve aver abitato nel 2015 nella casa che intende cedere al parente in linea retta entro il primo grado. In pratica, la casa ceduta al figlio viene “trattata” dal punto di vista fiscale, come prima casa anche se il proprietario non vi risiede. Dall’esenzione sono escluse ville e castelli. In sostanza con l’emendamento si equiparano a prime case anche quelle in cui il proprietario, che possiede un solo immobile “a uso abitativo”, non è residente e domiciliato (i due requisiti necessari, a fini fiscali, perché l’immobile sia considerato abitazione principale) che altrimenti dovrebbero essere assoggettate alla tassazione sulle seconde case, quindi a Imu e Tasi, anche se l’immobile posseduto fosse uno solo. Attesa per uno sconto anche per coloro che cedono l’immobile nell’ambito di una separazione all’ex coniuge.