C’è l’ok definitivo da parte dell’Agenzia delle Entrate per ciò che concerne la detrazione delle spese per lavori di ristrutturazione della propria abitazione, sostenute dal convivente more uxorio. Nel dettaglio, occorre evidenziare che il Bonus ristrutturazione è stato esteso anche ai conviventi.
E’ necessario dunque analizzare le novità da ogni punto di vista e tenere in conto il fatto che per effetto della risoluzione n. 64/E di oggi, l’Agenzia delle Entrate ha stabilito quanto segue: in caso di interventi di recupero del patrimonio edilizio il convivente non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi medesimi che ne supporta i costi potrà usufruire della stessa agevolazione, riservata ai familiari conviventi, anche se non è titolare di un contratto di comodato.
Il documento di prassi trasmesso dall’Agenzia delle Entrate spiega che, ai fini dello sconto fiscale, la disponibilità dell’immobile da parte del convivente appare insita nella convivenza stessa, senza necessità che trovi fondamento in un titolo contrattuale. L’Agenzia delle Entrate rammenta inoltre che lo sconto fiscale per il recupero del patrimonio edilizio (articolo 16-bis del Tuir) si applica alle spese supportate dai contribuenti che possiedono o detengono un’abitazione sulla quale sono stati effettuati gli interventi, o dai familiari con loro conviventi al momento dell’inizio dei lavori.
La legge n. 76/2016, in tema di unioni civili, pur non mettendo sullo stesso piano la convivenza di fatto all’unione fondata sul matrimonio, ha assegnato un valore giuridico a tale formazione sociale, rilevando un ‘legame concreto’ tra il convivente e l’immobile riservato a dimora comune. Le spese sostenute per interventi di recupero del patrimonio edilizio dal convivente more uxorio sono, pertanto, detraibili come quelle effettuate dai familiari conviventi.