La Lombardia, nello specifico il presidente regionale Maroni, licenzia Equitalia. Una decisione presa in nome del fatto che per il governatore il cittadino viene “prima” della “riscossione del tributo”.
Così Maroni:
Bisogna distinguere fra chi è un evasore vero e chi si trova in un momento di particolare difficoltà, magari dovuta alla perdita del lavoro o ad altre circostanze contingenti. Chi vuole frodare il fisco deve essere colpito. Ma un’impresa, o una persona in difficoltà, non può essere fatta fallire, nè può essere cacciata di casa se non può pagare un tributo. In Lombardia cancelliamo la cartella esattoriale e la sostituiamo con l’avviso bonario. La differenza sta nel fatto che, con questo sistema, si avvisano i cittadini che non hanno pagato un tributo. Se il motivo è perchè non possono a causa di problemi, la Regione, che ha tutto l’interesse a incassare quanto le è dovuto, sarà disposta a ad andare loro incontro, tramite la rateizzazione o altre formule. Per noi i Lombardi sono prima cittadini e poi contribuenti.
Via libera, dunque, a nuovo modello di riscossione che riguarderà i soli tributi regionali, dal momento che sugli altri la Regione Lombardia non ha potere di intervenire. Maroni desidera un fisco umano, che colpisca gli evasori veri ma abbia comprensione per chi vive delle reali difficoltà. Il nuovo sistema scelto dalla Lombardia avrà anche altri vantaggi, illustrati dal presidente stesso:
Il primo è una riduzione dell’aggio, cioè quanto la Regione paga al concessionario. Prima era l’8% ora è il 5,9%. Questo vuole dire più soldi per la Regione e una riduzione dei costi per i cittadini. Con l’addio a Equitalia in Lombardia voglio creare un modello di fisco amico dei cittadini, che poi Renzi può copiare ed esportare in tutta Italia.