A partire dal primo giorno del prossimo mese di maggio, ecco che l’Agenzia delle Entrate dovrebbe nuovamente riattivare il sistema delle notifiche in riferimento al recupero non solo delle tasse, ma anche dei contributi. Proviamo a capire quale può essere lo scenario che ci troveremo di fronte a breve.
Il prossimo maggio potrebbe arrivare una bella notizia per tutti i contribuenti che devono affrontare il pagamento di una oppure varie cartelle esattoriali, sospese per ora fino al 30 aprile 2021 grazie ai vari decreti scaccia-crisi. Dal 1 maggio, invece, si dovrebbe tornare ad attivare la mastodontica macchina ingiuntiva statale, iniziando il recupero di contributi e tasse. Stiamo parlando di qualcosa come più di 35 milioni di cartelle, le cui notifiche dovrebbero prendere il via a partire dal primo giorno feriale utile, ovvero lunedì 3 maggio.
Non è l’unica novità, dal momento che già a partire da lunedì prossimo, i contribuenti che, al contrario, hanno già ricevuto una cartella di pagamento dovranno fare ritorno alla cassa, e provvedere al saldo della somma dovuta in una soluzione entro la fine di maggio. Per tutti coloro che non hanno le possibilità economiche per saldare tale debito, il Fisco ha deciso che riprenderà a svolgere il servizio di pignoramenti presso terzi. In poche parole, si riprenderà con il pignoramento della pensione, del quinto dello stipendio oppure di altre tipologie di emolumenti.
Stando alle ultime indiscrezioni che si sono diffuse in modo particolare sulla carta stampata, ecco che il Governo starebbe seriamente pensando a prorogare tale scadenza, sia in riferimento alla notificazione delle cartelle esattoriali che in merito ai pignoramenti di altre indennità e contributi. Il problema, però, di mettere in atto una simile decisione sarebbe essenzialmente legato ai costi di una simile operazione, visto che solamente l’ultima proroga ha portato in dote un buco per l’Agenzia delle Entrate pari a ben 510,4 milioni di euro. Si tratta di una somma che si spinge addirittura fino a più di 800 milioni di euro, dal momento che, tramite una nuova proroga, che potrebbe portare tale da scadenza al termine del mese di luglio, quando dovrebbe cessare anche lo stato di emergenza, ecco che il fisco dovrà necessariamente estendere pure l’invio, a scaglioni, nel corso del prossimo anno, delle cartelle che sono state sospese. Senza una simile proroga, invece, ecco che per i contribuenti sarà ora di tornare in casa per saldare le somme congelate fino a questo momento, senza alcuna possibilità di stabilire una dilazione del debito.