La fatturazione elettronica entrata in vigore dal 1 gennaio 2019 è stato solo il primo passo verso un cambiamento radicale del modo di lavorare. A seguire ecco arrivare lo scontrino elettronico e i corrispettivi telematici, elementi che sono indispensabili per la digitalizzazione del lavoro che non dovrebbe far altro che semplificare alcuni passaggi che ad oggi per i possessori di partita iva sono indispensabili.
Allora analizziamo nello specifico questo fenomeno che succede su fatturapro.click dove è possibile trovare anche molti altri approfondimenti.
Fattura elettronica e corrispettivi elettronici: soggetti obbligati
In linea generale è possibile affermare che sono obbligati alla fatturazione elettronica tutti i soggetti possessore di partita IVA che svolgono attività di scambio beni o di prestazione di servizi. Per quel che riguarda i corrispettivi elettronici la musica non cambia e si nominano tra gli obbligati:
- commercianti al minuto;
- esercenti di attività turistico ricettive;
- i ristoranti.
Tali soggetti sono tenuti per legge non solo alla trasmissione dei corrispettivi in forma elettronica ma anche alla loro memorizzazione, indipendentemente dal regime fiscale a cui aderiscono.
N.B. Questo non vale per la fatturazione elettronica a cui soggetti che applicano regimi minoritari o forfettari non vi sono obbligati.
I corrispettivi elettronici: come funzionano operativamente
I soggetti a cui in precedenza abbiamo accennato dal primo gennaio 2020 andranno a sostituire l’emissione di scontrini o di ricevute fiscali con l’emissione di un documento commerciale non fiscale che viene emesso in via esclusiva grazie al:
- registratore telematico;
- procedura apposita che viene messa a disposizione sul portale Fatture e Corrispettivi creato ad hoc dall’Agenzia delle Entrate.
Nel primo caso o è possibile dotarsi di un registratore di cassa appositi, oppure adeguare il proprio. In entrambe i casi è indispensabile che sia possibile la connessione a internet, produrre una copia di cortesia per il cliente, memorizzare il corrispettivo in formato XLM così come la fattura elettronica.
In questa maniera in automatico alla fine della giornata, i corrispettivi vengono sigillati e inviati all’Agenzia delle Entrate semplicemente facendo la chiusura.
Agevolazioni
Per tutti i commercianti che decidono di acquistare un nuovo registratore di cassa è possibile sfruttare un credito di imposta scomputabile dal modello F24 di un valore pari al 50% del costo del registratore per un tetto massimo di 250 euro.
Resta salvo comunque la possibilità di dedurre il costo del nuovo registratore di cassa dal reddito di impresa grazie all’ammortamento. Nel caso in cui si decidesse invece di adeguare il proprio registratore, in questo caso il credito di imposta sfruttabile è di un massimo di 50 euro.
La fatturazione elettronica come alternativa ai corrispettivi
Ebbene sì, l’adempimento dei corrispettivi elettronici ha un’alternativa, è possibile infatti valutare la possibilità di rilasciare una fattura elettronica per ogni operazione effettuata e a tutti i clienti.
In questa maniera, che forse inizialmente può sembrare non proprio agevole come pratica, si evita l’acquisto di un registratore telematico.
Altra alternativa è invece quella di affidarsi a software specifici messi a disposizione da operatori privati, programmi che sono collegato all’Agenzia delle Entrate e che permettono di emettere Fatture Elettroniche e trasmissione dei corrispettivi.
Corrispettivi telematici e scadenze
Ricordiamo innanzitutto che l’invio della fattura in formato elettronico deve avvenire entro 12 giorni dalla prestazione del servizio o dalla vendita del bene. Differente invece è il discorso per la fattura differita il cui termine di scadenza è il quindicesimo giorno del mese successivo a quello in cui lo scambio ha avuto luogo.
E per i corrispettivi? Per quel che riguarda i corrispettivi elettronici, essi devono essere memorizzati sempre a fine giornata e entro 12 giorni deve avvenire la trasmissione per via telematica all’Agenzia delle Entrate.
Tale discorso non vale nel caso in cui si decida di avvalersi di un registratore di cassa telematica che in completa autonomia, nel momento della chiusura cassa trasmette il file all’Agenzia delle Entrate istantaneamente. ovvio che per fare tutto questo è comunque indispensabile che il registratore sia dotato di una connessione internet sempre attiva.
Ad ogni modo, nel caso in cui si verificassero dei problemi di connessione il corrispettivo deve essere comunque inviato entro 12 giorni.
Periodi di chiusura
E nei periodi di chiusura dell’esercizio cosa bisogna fare? L’esercente non dovrà procedere a nessuna registrazione, lo stesso registratore di cassa nel momento della prima chiusura dopo l’apertura, in automatico a comunicare quali siano stati i giorni di chiusura dell’esercizio.