Se in questo periodo il centrosinistra si deve occupare prima di tutto di trovare gli incastri giusti dal punto di vista delle alleanze, visto che pare che i grovigli siano numerosi, anche per via del fatto che Renzi e Calenda continuano a mostrarsi particolarmente ostici nell’intavolare qualsiasi discorso con l’intento di dare vita a un nuovo terzo polo, arriva una proposta da parte di Letta che non è stata accolta da tutti con interesse e in termini positivi.
Infatti, Letta ha rilanciato con l’idea di una tassa di successione per i plurimilionari. I proventi di una misura del genere andrebbero destinati a finanziare diversi progetti dedicati ai 18enni. Enrico Letta ha voluto fare propri questa battaglia ed è una delle idee che in realtà propose già nelle settimane che seguirono la sua elezione a capo del Nazareno.
E fu già nel corso della prima volta che venne proposta una simile idea, che Letta incontrò l’ostracismo dilagante del centrodestra, ma al contempo non raccolse particolare interesse nemmeno tra gli esponenti del movimento Cinque Stelle.
Adesso Letta ha tutta l’intenzione di riportare in auge la sua battaglia, nella convinzione che ci sia l’esigenza che siano le persone più ricche che debbano farsi carico di garantire i fondi per sostenere le nuove generazioni, che sono state travolte da problematiche come il precariato e la pandemia. Si tratta di una mossa che presuppone che i finanziamenti per tali progetti arrivino necessariamente dall’introduzione di una tassa di successione che andrà a cadere sui patrimoni plurimilionari.
Non è di sicuro la prima occasione in cui l’argomento delle tasse capita a fagiolo sulla campagna elettorale e si può considerare uno dei principali elementi di scontro tra il centrodestra e la sinistra. Tra l’altro, si tratta di una di quelle tematiche su cui è molto facile fare degli scivoloni, a maggior ragione quando mancano meno di due mesi dalle elezioni politiche e in un momento di forte crisi dal punto di vista economico, senza contare i rincari legati ai prezzi dell’energia e la guerra che continua a imperversare in Ucraina. Le critiche alla proposta di Letta arrivano da Renzi, Salvini, la Meloni e pure da Licia Ronzulli, una delle fedelissime di Silvio Berlusconi.
Molto dubbioso anche Giuseppe Conte, che sottolinea come i giovani non abbiano bisogno di una dote, quanto piuttosto di una speranza per il futuro e opportunità decisamente concrete ed affidabili dal punto di vista lavorativo.