Il Reddito di cittadinanza si avvia verso la sua fase finale e, da gennaio 2024, sarà definitivamente rimpiazzato dall’assegno di inclusione, che si rivolge esclusivamente a nuclei familiari con:
- minorenni
- disabili
- over 60
Per queste categorie di persone, RdC prosegue fino al 31 dicembre 2023, per poi essere sostituito in via permanente dall’Assegno di inclusione.
Ma vediamo insieme come e perché si è arrivati a questa scelta e cosa riserva il futuro agli ex percettori del Reddito di Cittadinanza.
Importi dell’assegno di inclusione
L’importo dell’assegno di inclusione parte da una base di 500 euro, cui vanno aggiunte ulteriori somme calcolate sulla base di una scala di equivalenza.
Le scale di equivalenza consistono, in poche parole, nell’attribuzione di un punteggio a ciascun componente del nucleo familiare. Il punteggio consiste in un “coefficiente”, sulla base del quale viene calcolato l’importo finale dell’Assegno di Inclusione.
Il punteggio è suddiviso come segue:
- +valore 1 per il richiedente;
- +0,5 per ogni componente con disabilità non grave (>= 75%)
- +0,4 per ogni componente over 60;
- +0,15 per minori fino a 2;
- +0,10 per i minori dal terzo figlio in poi.
Per ulteriori informazioni sulle scale di equivalenza, consulta il calcolatore assegno di inclusione Bonusepagamenti.it e verifica il tuo importo dell’assegno di inclusione!
Assegno di inclusione: requisiti e durata
L’Assegno di Inclusione, noto anche con l’acronimo di ADI, è un sussidio che si rivolge a quei nuclei familiari al cui interno vi sia almeno un:
- minorenne
- disabile
- over 60
Oltre a tali imprescindibili requisiti, è necessario avere un ISEE non superiore a 9360 euro annui.
Ma queste non sono le uniche prerogative richieste per accedere ad ADI. Infatti, vi sono anche delle condizioni strettamente patrimoniali da esaudire:
- un valore massimo di 30.000 euro per il patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, il cui valore massimo ad ogni modo non potrà superare i 150.000 euro.
- il patrimonio mobiliare invece deve essere inferiore a 6000 euro annui, elevabili a 2.000 euro per ogni componente diverso dal primo
Stringenti anche le caratteristiche riguardanti la cilindrata dell’automobile, dato che nessun componente del nucleo potrà essere in possesso di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc (o di motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc immatricolati nei sei mesi antecedenti alla richiesta). Vietati anche il possesso o l’intestazione di navi o barche da diporto.
La durata del sussidio è di 18 mesi, rinnovabili alla sua scadenza.
Abolizione RdC: la scelta del governo Meloni
L’abolizione del Reddito di Cittadinanza è stata una scelta molto dibattuta al governo, oggetto anche di proteste in tutta Italia e bersaglio di dure critiche politiche.
Ma alla fine, l’RdC è arrivato alla sua svolta clamorosa: quella della sua eliminazione.
Inoltre, coloro che non rientrano nelle platee sopra descritte, infatti, sono andati incontro durante il corso dell’anno a un destino diverso.
A inizio anno, il Governo Meloni aveva già preannunciato che nel 2023 i percettori RdC non avrebbero avuto più di 7 ricariche nel 2023: ciò significa che per i già percettori, RdC ha avuto il suo termine a luglio; mentre è proseguito per 7 mesi per coloro che avessero fatto richiesta da gennaio in poi.
Ad avere diritto a solo 7 ricariche, ricordiamo, sono stati gli occupabili, la fascia 18-59 che non rientra nei requisiti per ottenere l’assegno di inclusione. Ricordiamo invece che, chi ha diritto ad ADI, potrà percepire RdC fino alla fine dell’anno, per poi passare al sussidio in questione, ovvero l’assegno di inclusione. Per conoscere tutti i bonus attualmente disponibili e le agevolazioni statali, clicca qui.