È arrivato un netto stop in riferimento a tutte quelle agevolazioni dal punto di vista fiscale che il Governo aveva messo a disposizione per le società che decidevano di acquistare dei calciatori dall’estero. C’è un fronte decisamente compatto dal punto di vista politico che tale volontà verrà messa presto nero su bianco all’interno di uno dei vari decreti legati alla legge di Bilancio 2024.
Si tratta dello stop a una delle misure che avevano destato più interesse per le società di calcio. È chiaro che adesso tante squadre dovranno rivedere i propri investimenti, dal momento che l’acquisto di calciatori dall’estero andrà a impattare in maniera differente sul bilancio. Anche gli appassionati di calciomercato e di scommesse, che si divertono a puntare su acquisti e cessioni su portali come https://casino.netbet.it/slots, sono decisamente preoccupati, perché i colpi di mercato da squadre estere potrebbero diventare una rarità nelle prossime sessioni di calciomercato.
Stop all’agevolazione fiscale introdotta con il Decreto Crescita
Nessuno sgravio fiscale, nel 2024, per i calciatori che arrivano dall’estero. L’agevolazione, infatti, è stata completamente ritoccata. Gli sportivi non potranno più usufruire della tassazione ridotta in riferimento all’assunzione di lavoratori che decidono di trasferire la propria residenza all’interno del territorio italiano. Non solo, dato che d’ora in avanti si dovranno rispettare delle limitazioni molto più stringenti.
Detto questo, si tratta di una “tagliola” che riguarda il mondo del calcio, ma in realtà la nuova disciplina prevede che in generale le agevolazioni permangano per gli altri settori, ma con dei paletti molto più fiscali, con una quota di esenzione del reddito che è stata diminuita e una soglia massima pari a 600 mila euro. Da notare come le agevolazioni fiscali in origine previste da parte della norma continueranno a valere sia per i ricercatori che per i professori universitari, che potranno contare su un’esenzione fino al 90%.
Fino ad oggi, va detto che le società di calcio hanno sfruttato a piene mani i benefici di tale norma. Infatti, con un costo uguale, hanno potuto pagare ingaggi di importo maggiore a calciatori con due anni di residenza fiscale all’estero, che andranno a risiedere sul territorio italiano per un tempo almeno eguale. Non è la prima volta che il Governo ha deciso di intervenire sullo sport in maniera così drastica, ma in passato alcuni tentativi di rimuovere tale norma non erano andati a buon fine.
Una norma fiscale che sarà retroattiva
C’è immediatamente da sottolineare un aspetto importante, ovvero che tale norma dovrebbe avere effetto a partire dal primo gennaio del prossimo anno. In realtà, però, dovrebbe dispiegare i suoi effetti anche in maniera retroattiva, ovvero a partire dallo scorso primo luglio. E in tal senso, andrebbe davvero a intaccare tante operazioni di mercato che si sono svolte da quella data in avanti.
Giusto per fare qualche nome, sia Inter che Milan, Napoli e Juve si ritroverebbero con dei costi aggiuntivi da mettere a bilancio. I nerazzurri, ad esempio, per l’acquisto di Pavard e Thuram, il Milan per Pulisic e non solo, i bianconeri per il colpo Weah, il Napoli per gli acquisti di Natan, Lindstrom e Cajuste. Interessante notare anche un altro aspetto, ovvero che per i calciatori che invece sono stati acquistati fino al primo luglio 2023, il vantaggio fiscale rimarrà e le società potranno continuare a usufruirne.
L’obiettivo, a quanto pare, è quello di portare le squadre principali, e non solo, a rivedere completamente le proprie scelte in tema di calciomercato. È chiaro che si vuole, da un lato, anche forzare i club a puntare maggiormente sui settori giovanili e sui calciatori italiani. È chiaro che, però, si potrebbero prospettare ancora altre novità nel corso dell’iter parlamentare di approvazione.