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Svolta in Lituania: abolita la ritenuta sugli interessi

 Il Parlamento lituano ha approvato alcuni emendamenti relativi a leggi sulla tassazione delle persone fisiche e delle società: in particolare, molto importante in questo senso è risultata l’abolizione alla fonte sugli interessi da corrispondere alle società non residenti, una svolta fiscale davvero interessante. Tale operazione dovrebbe consentire di agevolare l’erogazione di finanziamenti alle società dell’ex repubblica sovietica, visto che si va sostanzialmente a rinunciare al 10% che è previsto di solito, mentre il paese del finanziatore vede inalterata l’imposizione su questo reddito. Ma bisogna anche precisare che l’agevolazione tributaria in questione ha valore solamente nel caso in cui la società che finanzia si trova in un paese dell’Europa o nello Spazio Economico Europeo. Tra l’altro, le società potranno anche dedurre i contributi previdenziali erogati in favore dei soci. Detto delle novità relative alle società, passiamo ora ad esaminare il caso delle persone fisiche; in particolare, verrà aperto in via temporanea il regime di tassazione dei cosiddetti fringe benefit.

 


Le principali restrizioni che sono state introdotte a partire dalla data del 30 dicembre 2008 e che sono state operative fino allo scorso 4 agosto, inoltre, saranno di nuovo efficaci nel 2010. Altre innovazioni si riferiscono alle imposizioni sui Capital gain scaturenti dalla vendita dei titoli. A partire dal prossimo anno, l’esenzione sarà applicabile esclusivamente in relazione ai titoli che sono di proprietà dei contribuenti residenti in territorio lituano. Spostandoci al capitolo dei lavoratori autonomi, è ora possibile dedurre metà delle spese di rappresentanza, una voce che in precedenza risultava invece indeducibile; la misura è volta anche e soprattutto ad impedire fenomeni di elusione fiscale ed è proprio per questo motivo che la deducibilità non può essere superiore al 2% del reddito imponibile annuo.

 

Ma il lavoro del parlamento della nazione baltica non finisce qui: bisogna infatti ricordare, in conclusione, gli emendamenti alla disciplina Iva e l’agevolazione fiscale del 9% sul riscaldamento domestico prorogata fino al 31 agosto 2010.