Riguardo alla lotta ai “paradisi fiscali“, l’Agenzia delle Entrate ha reso noto che gli archivi per le verifiche si arricchiranno di nuovi dati. Trattasi, nello specifico, dei dati di quegli intermediari ed istituti di credito italiani che hanno filiali all’estero; le banche e gli intermediari italiani, infatti, sono tenuti ad inoltrare, all’Archivio dei conti correnti dell’Amministrazione finanziaria, anche i dati e le operazioni effettuate dai cittadini italiani che intrattengono rapporti con filiali italiane all’estero. Anche i dati che arriveranno dalle filiali bancarie italiane all’estero e dagli intermediari potranno essere utilizzati dal Fisco per verificare se, come prevede il nostro sistema fiscale, i cittadini italiani che intrattengono dei rapporti abbiano regolarmente comunicato/dichiarato i soldi depositati all’estero nel quadro Rw della dichiarazione dei redditi; ed in merito, tra l’altro, l’Agenzia delle entrate ha reso noto d’aver diffuso in data odierna una circolare. Ma cosa contiene l’Archivio dei conti correnti dell’Amministrazione finanziaria?
Ebbene, la stessa Agenzia delle Entrate rivela che l’archivio, tra l’altro, contiene quei rapporti, esistenti o cessati, che la clientela intrattiene in via continuativa a partire dalla data dell’1 gennaio del 2005. I soggetti obbligati ad inviare i dati di cittadini italiani che intrattengono rapporti con filiali all’estero, oltre alle banche ed agli intermediari italiani che hanno divisioni fuori dai confini italiani, sono anche le imprese di investimento, le SGR, Società di Gestione del Risparmio, gli organismi di investimento collettivo del risparmio, Poste italiane S.p.A. e tutti gli altri soggetti che esercitano attività in qualità di operatori finanziari.
E sempre riguardo alle azioni di contrasto ai “paradisi fiscali”, di recente l’Agenzia delle Entrate ha attivato anche un canale di collaborazione con San Marino al fine, allo stesso modo, di poter acquisire in futuro anche liste di cittadini italiani che hanno esportato beni e capitali nella Repubblica del Titano. San Marino, tra l’altro, negli ultimi giorni è molto attivo nel siglare delle convenzioni valide per il rispetto degli standard Ocse, garantendosi l’uscita dalla cosiddetta “lista grigia” in materia di scambio di informazioni di natura finanziaria.