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Abolizione ICI prima casa: Comuni battono cassa su mancato gettito

 L’abolizione dell’imposta comunale sugli immobili (ICI) per quanto riguarda la prima casa è oramai in vigore da un po’ di tempo, e rappresenta una vera e propria “conquista” per i proprietari di immobili ad uso residenziale; era infatti ingiusto pagare una tassa per un bene che non ha carattere “speculativo“, ma che è utilizzato come dimora per se stessi e per la propria famiglia. Pur tuttavia, da tale provvedimento ad uscirne per certi versi con le ossa rotte sono stati i Comuni italiani, i quali hanno perso una importante fetta di introiti che in passato è servita per finanziare servizi primari per l’amministrazione come gli asili nido e la manutenzione stradale. Ebbene, in merito nei giorni scorsi, come riporta il Portale di ANCI Lombardia, si è espresso il Sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini, il quale, a conclusione della Conferenza Stato-Città, ha sottolineato come ci sia bisogno di chiarezza riguardo all’erogazione dei fondi a copertura del mancato gettito dell’ICI.

A mancare all’appello per i Comuni sono infatti complessivi 1,3 miliardi di euro in virtù del fatto che ci sarebbero delle anomalie sulle certificazioni presentate da alcune Amministrazioni cittadine. I Comuni, di conseguenza, sono preoccupati, visto che si avvicina la scadenza dei bilanci delle Amministrazioni, e visto che non è stata presa in considerazione la proposta di lasciare in sospeso le certificazioni “anomale” di alcuni Comuni provvedendo all’erogazione della quota parte di mancato gettito agli altri.

Quello attuale, secondo il Sindaco di Lodi, è un comportamento che mette in serio rischio i rapporti di lealtà tra il Governo ed i Comuni, specie se si considera che in ambito politico, quando è stata annunciata l’abolizione dell’imposta comunale sugli immobili, per quanto riguarda la prima casa, era stato assicurato che le Amministrazioni non avrebbero perso neanche un euro, e che il Parlamento avrebbe approvato dei meccanismi di rendicontazione tali da “coprire” il mancato gettito. Ma per il momento non è così, ed a farne le spese rischiano di essere proprio i cittadini visto che i Comuni, con le casse vuote, potrebbero essere costretti a tagliare i servizi.