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Controlli fiscali: nuovi criteri per identificare i grandi contribuenti

 Con le imposte evase ogni anno in Italia da piccoli, medi e grandi contribuenti, si potrebbe finanziare sia la manovra di Bilancio annuale dello Stato, sia interventi a sostegno delle fasce più deboli della popolazione, a partire dai disabili, gli invalidi e tutti i cittadini non autosufficienti. Ne consegue che per il prossimo futuro, specie con la crisi che imperversa, sarà determinante per ragioni di equità e di ordine nei conti pubblici inasprire le attività di accertamento, controllo e riscossione.

Nell’ambito della riorganizzazione dell’Agenzia delle Entrate, annunciata nei mesi scorsi, l’Amministrazione finanziaria ha reso nota la pubblicazione di un provvedimento grazie al quale, a seguito della messa a punto di alcuni criteri chiave, sarà possibile identificare, ai fini dei controlli, quelle che rientrano tra le grandi imprese, ovverosia quelle che “muovono” ogni anno più di 100 milioni di euro.

Nel dettaglio, i nuovi criteri prevedono che la soglia dei 100 milioni di euro, per identificare una grande impresa, scatti sul valore più elevato tra i compensi, il volume d’affari oppure i ricavi. Particolare “attenzione” viene riposta sulle società finanziarie e quelle di assicurazione, per le quali la soglia dei 100 milioni di euro annui sarà strettamente correlata anche alle componenti ed alle voci della gestione finanziaria e/o assicurativa.

Per le grandi imprese, con i criteri sopra citati, l’attività legata al controllo, alla riscossione e all’accertamento spetta alle Direzioni regionali dell’Agenzia delle Entrate le quali, tra l’altro, provvederanno ad intensificare i controlli in materia dei crediti che le grandi imprese portano in compensazione. Sono infatti frequenti i casi di società truffaldine che portano in compensazione dei crediti sull’imposta sul valore aggiunto (IVA) che risultano essere inesistenti.