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New York: tasse alte? E noi emigriamo

 A partire dal 2000, oltre un milione di persone hanno abbandonato New York e i sobborghi, ma non per trasferirsi in un posto dove magari c’è più lavoro (come da noi Nord e Sud) o dove si vive meglio (meno violenza, criminalità…) bensì il fisco. Secondo una recente ricerca del New York Post gli americani fuggono per pagare meno tasse. Il giornale parla di un massimo esodo americano del primo decennio, l’inverso di quello avvenuto nel corso degli anni Sessanta, quando la popolazione si spostava dal Sud al Nord, un pò come in Italia.

Il giornale riferisce un esempio eclatante: Manhattan, una delle città americane più ricche, è costretta, ovviamente a pagare più tasse, essendo esse proporzionali al reddito. Gli abitanti che sono fuggiti al salasso fiscale avevano un reddito medio di 92 mila dollari annui e hanno lasciato il posto ai nuovi arrivati che guadagnano “solo” 72 mila dollari.

La situazione ha contribuito alla riduzione dei prezzi delle case a Manhattan sono molto diminuiti e il sindaco Mike Bloomberg, spera di rifarsi quest’anno con le tasse sulle grandi banche, che hanno registrato enormi profitti ma che andranno comunque cumulati con le notevoli perdite dello scorso anno.

I newyorkesi sono fuggiti negli stati del Sud e dell’Ovest come la Virgina e il Nevada, dove si pagano soltanto le tasse federali e non anche quelle statali, rendendo così quelle zone appetibili e assimilabili a un mezzo paradiso fiscale. Sembra però secondo la ricerca, che anche l’attacco alle Torri Gemelle abbia contribuito a far scappare gli abitanti, probabilmente per la comprensibile paura che l’evento potesse ancora ripetersi.

Così continuano a svuotarsi le casse di New York, su cui pesa ancora crack di Wall Street del 2008 e l’attuale recessione economica: soltanto nel biennio 2006-2007 lo Stato di New York ha perso ben 4 miliardi e mezzo di di dollari.

Immagine di jver64 by Flickr