Irap: autonomi senza dipendenti, proposta di abolizione

In Italia c’è un vero e proprio esercito di lavoratori autonomi che svolgono un’attività con partita IVA ma non hanno dipendenti; sono tantissimi infatti i lavoratori, giovani e meno giovani, titolari di una ditta individuale nata molto spesso a seguito di un rapporto di lavoro subordinato “camuffato”, visto che molti di questi soggetti hanno un unico committente. E visto che si parla di questi tempi di riduzione dell’Irap, perché non sopprimerla del tutto proprio a favore del popolo delle partite IVA senza dipendenti? A porsi la domanda, ed a formulare una proposta in tal senso, è la CGIA di Mestre, la quale tra l’altro ricorda come questi lavoratori autonomi paghino l’Irap anche se la Corte di Cassazione, con almeno quattro sentenze, si è espressa quest’anno in favore del “non pagamento” dell’imposta visto che questa classe di lavoratori, non avendo dipendenti, non gestisce un’attività che possa definirsi autonomamente organizzata.

Ma quanto costerebbe allo Stato l’abolizione dell’Irap agli autonomi senza dipendenti? Ebbene, la CGIA di Mestre ha calcolato che l’abolizione, considerando che ci sono in Italia 2,5 milioni di autonomi con partita IVA senza dipendenti, costerebbe allo Stato 1,7 miliardi di euro, ovverosia una cifra comparabile con l’entità del taglio Irap che in questo momento si sta discutendo in Parlamento.

Secondo l’Associazione degli artigiani mestrina, tagliare l’Irap per 1,7 miliardi di euro rischia di generare effetti modesti sull’economia e scarsi vantaggi per le imprese, mentre abolendo l’Irap agli autonomi con partita IVA senza dipendenti si andrebbe invece nella stessa direzione delle sentenze della Corte di Cassazione. Secondo il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi, l’abolizione dell’Irap agli autonomi senza dipendenti cancellerebbe una forte discriminazione, visto che, ad esempio, un ragioniere che esercita un’attività con una dotazione minima di beni strumentali non paga l’Irap, mentre una sarta che lavora a casa, con una macchina da cucire di modesto valore, si trova invece “costretta” a pagarla.