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Fisco, pensioni, salari e Mezzogiorno: le ragioni della Cisl

 Fisco, pensioni, salari e Mezzogiorno; sono questi i punti chiave della Cisl in vista di una mobilitazione che partirà il 27 novembre prossimo in ogni provincia d’Italia. In particolare, per quanto riguarda la “questione fiscale”, in accordo con un documento dell’Esecutivo Cisl, il Sindacato ritiene che le risorse per aumentare i livelli dei salari e delle pensioni in Italia debbano arrivare sia dagli introiti derivanti dallo scudo fiscale, sia dalla messa a punto di un nuovo “mix tributario” che vada ad interessare, tra l’altro, le rendite finanziarie e quelle immobiliari, la lotta all’evasione, ma anche gli sprechi di finanza pubblica che avvengono sia a livello di Governo centrale, sia  a livello locale.

Il Comitato Esecutivo della Cisl, tra l’altro, ha tenuto a sottolineare come su scala internazionale si continui ad eludere e a non trattare come si dovrebbe la questione legata alla regolamentazione dei mercati finanziari nonostante le conseguenze sociali ed economiche che la crisi ha avuto e sta avendo. Per quanto riguarda il nostro Paese, l’Esecutivo della Cisl, pur rilevando segnali di ripresa dell’economia, constata allo stesso tempo come la situazione per quanto riguarda l’occupazione sia ancora preoccupante.

Per questo, prima di tagliare l’Irap, provvedimento per quale la Cisl non è contraria, occorre necessariamente ed in via prioritaria assicurare dal 2010 la necessaria copertura dei contratti pubblici. Dopodiché, in materia fiscale, occorre adottare la detassazione e la decontribuzione del salario di produttività unitamente all’introduzione di incentivi di natura fiscale nel processo che deve vedere l’impresa ed i lavoratori compartecipare agli utili aziendali. Inoltre, occorre in via graduale ridurre la pressione fiscale sulle pensioni e sui salari a partire dal prossimo anno e con delle misure iniziali che vadano ad interessare nel loro complesso anche la famiglia. D’altronde in questi mesi di crisi sono state le imprese ad essere maggiormente aiutate rispetto ai nuclei familiari; ragion per cui sembra proprio il momento di ristabilire la “parità”.