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Rimborsi fiscali: Piemonte, arrivano 45 milioni di euro

 Per le imprese e le famiglie del Piemonte stanno arrivando complessivi 45 milioni di euro di rimborsi fiscali; a darne notizia è la Direzione regionale Piemonte dell’Agenzia delle Entrate, precisando che trattasi di quasi 40 mila rimborsi che portano per l’intero 2009 a quota 128 mila i soggetti, tra famiglie ed imprese, che avranno ricevuto rimborsi fiscali per un ammontare superiore a 1,5 miliardi di euro. In particolare, dei quasi 40 mila rimborsi in arrivo, 9,4 milioni di euro riguardano rimborsi fiscali per le imprese in materia sia di imposte dirette, sia di imposta sul valore aggiunto (Iva); per le persone fisiche, invece, stanno arrivando rimborsi per complessivi 35 milioni di euro a valere sui crediti fiscali maturati sulle dichiarazioni dei redditi presentate dai contribuenti fino all’anno 2007. Il “bilancio” 2009 dei rimborsi fiscali nel Piemonte è così composto da 108 milioni di euro di crediti fiscali rimborsati alle famiglie e ben 1,4 miliardi di euro di rimborsi fiscali a favore delle imprese.

Per le aziende e per i nuclei familiari trattasi ad inizio 2010 di una boccata d’ossigeno sia per i privati, sia per le casse delle aziende che, a seguito delle difficoltà legate alla difficile situazione congiunturale, potranno ora avere con i rimborsi una maggiore elasticità di cassa per far fronte, ad esempio, ai versamenti fiscali programmati e previsti per le prossime settimane, a partire dalle scadenze IVA di metà mese per i “contribuenti mensili”.

Per quanto riguarda la riscossione dei rimborsi, per tutti quei contribuenti che hanno già comunicato all’Amministrazione finanziaria il codice IBAN, gli importi verranno accreditati direttamente sul conto corrente con le coordinate indicate, mentre per tutti gli altri c’è la possibilità di riscuotere i crediti fiscali oggetto di rimborso all’ufficio postale oppure attraverso l’emissione di un vaglia cambiario della Banca d’Italia. Al fine di evitare di incappare nelle truffe telematiche, si ricorda che l’Agenzia delle Entrate non richiede via posta elettronica i dati sull’Iban ai fini dell’incasso dei rimborsi, e lo stesso dicasi per qualsiasi altro dato sensibile come quelli anagrafici o quelli legati all’accesso ai servizi online delle Entrate. Di conseguenza, qualsiasi e-mail di tal tipo deve essere immediatamente cestinata senza tra l’altro cliccare sui link presenti nel “messaggio truffa“.