La circolare numero 11 pubblicata dall’Inps ha messo in luce quelle che sono le nuove tabelle con le quote da versare il relazione al lavoro domestico: la pubblicazione di tale documento risale a tre giorni fa ed ha delineato i contributi da erogare per colf e badanti con le stime aggiornate al 2010. in effetti, si è reso necessario adeguare tali contributi alle nuove fasce di retribuzione, le quali sono state rilevate dalla variazione annuale dell’Istat sui consumi; in particolare, bisogna notare che questa variazione è stata pari allo 0,7% nel periodo compreso tra il 2008 e il 2009. Solamente per fare un esempio, l’aumento dell’importo contributivo nella prima fascia di retribuzione oraria (vale a dire fino a 7,22 euro l’ora) risulta essere molto modesto, pari a un +0,01% rispetto a quanto era stato stabilito nel 2009.
Ora, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2010 rimarranno in vigore i nuovi importi stabiliti dall’ente previdenziale: oltre alla fascia già citata, vi è quella oltre i 7,22 euro e fino a 8,81 euro, la fascia superiore agli 8,81 euro e, infine, il lavoro superiore alle ventiquattro ore settimanali. C’è anche da ricordare, in questo senso, che quando il lavoratore in questione è coniuge del datore di lavoro, oppure vi è una parentela fino al terzo grado di affinità, o ancora un rapporto di convivenza, il contributo deve essere versato senza la quota degli assegni familiari. La circolare illustra, tra altro, sempre in riferimento allo stesso periodo già citato, la tabella che contiene i coefficienti di ripartizione delle quote che sono state versate.
I datori di lavoro chiamati in causa da questo provvedimento hanno dunque la possibilità di dedurre dal proprio reddito la parte dei contributi previdenziali e assistenziali versati per i lavoratori domestici appunto, per un importo massimo di 1.549,37 euro ogni anno. L’agevolazione fiscale può essere ottenuta, in sede di dichiarazione dei redditi, conservando i relativi bollettini dell’Inps.