Più che una riduzione delle aliquote, la Uil vede come soluzione per abbassare le tasse, nell’ambito della riforma fiscale, quella di ridurre il carico fiscale a carico dei lavoratori e dei pensionati. Luigi Angeletti, nell’aprire il XV congresso nazionale del Sindacato, ha apertamente chiesto, rivolgendosi al Governo, di intavolare subito la discussione dopo le elezioni regionali per mettere a punto la riforma fiscale. Questo perché farla con un obiettivo temporale entro il 2013, ovverosia entro la legislatura come dichiarato nelle scorse settimane dal Ministro Tremonti, sarebbe troppo tardi. Non a caso, secondo Luigi Angeletti, nella relazione al congresso, sono ben 200 mila i posti di lavoro a rischio quest’anno in virtù del fatto che la crisi non è ancora finita. Allo stesso tempo, per il leader della Uil gli ammortizzatori sociali hanno garantito di evitare ben 400 mila licenziamenti che avrebbero causato un vero e proprio disastro economico e sociale.
Ma adesso serve una svolta che deve passare attraverso la riforma fiscale che crei più equità nella tassazione iniziando a spostare il prelievo verso i beni di lusso ed il trading finanziario e non più a carico solo di lavoratori e pensionati. La Uil non vuole proprio aspettare il 2013 per la riduzione delle tasse in Italia; a farlo capire senza mezzi termini è stato proprio Luigi Angeletti, il quale ha fatto presente come in mancanza dell’inizio di un confronto sulla riforma fiscale dopo le elezioni il Sindacato non starà con le mani in mano.
Quindi, se la Cgil il 12 marzo prossimo ha già proclamato lo sciopero generale sul fisco, per il lavoro e contro le politiche adottate sinora dal Governo, giudicate a più riprese dal Sindacato insufficienti e prive di prospettiva, presto anche la Uil potrebbe organizzare allo stesso modo una manifestazione di piazza. Luigi Angeletti, non a caso, ha ricordato come la Uil non abbia “derubricato il conflitto dalle nostre iniziative“.