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Falsi rimborsi Irpef e Iva: Entrate Toscana recupera 20 milioni di euro

 Dopo lunghe e complesse indagini, che hanno portato anche a parecchie denunce e ad arresti, nella Regione Toscana l’Agenzia delle Entrate ha smascherato una frode fiscale milionaria, per importi complessivi che, tra falsi rimborsi Iva, e falsi rimborsi Irpef, ammontano ad oltre 20 milioni di euro. Al tempo, ed in particolare nell’anno 2006, l’Ufficio Analisi e ricerca dell’Agenzia delle Entrate, che ora a seguito della riorganizzazione delle Entrate è diventato l’Ufficio Antifrode dell’Amministrazione finanziaria, aveva avviato delle fitte indagini relativamente a dichiarazioni sull’imposta sul valore aggiunto (Iva) e quelle sui redditi, con anomalie che hanno interessato sia contribuenti con residenza a Livorno ed a Pisa, sia dei ben precisi, e sempre gli stessi, soggetti per la trasmissione in via telematica delle dichiarazioni.

La frode fiscale ora, in accordo con quanto riferisce l’Agenzia delle Entrate della Regione Toscana, è stata stroncata dalla Procura della Repubblica di Livorno, ed ha portato tra l’altro, oltre alle denunce ed agli arresti, all’emissione di ben 120 avvisi di accertamento per il recupero di una vera e propria montagna di falsi crediti così composti: 5.935.780 euro riconducibili a crediti da società; 9.943.756 euro riconducibili a crediti da associazioni; 5.091.750 euro riconducibili a persone fisiche e 861.017 euro di crediti Irpeg che sono stati azzerati, mentre i falsi rimborsi Irpef, legati sia a false detrazioni, sia a falsi oneri deducibili, ammontano all’incirca ad un milione di euro. Al fine di arrivare a questo risultato, sono state fitte le indagini finanziarie sulla frode così come le Entrate ha provveduto ad incrociare dati ed informazioni a disposizione per risalire a tutti i falsi rimborsi.

Nel complesso, l’indagine ha coinvolto domicili privati, attività commerciali ed associazioni fittizie, ovverosia soggetti del tutto inesistenti che maturavano rimborsi indebiti evidenziando falsi crediti sull’imposta sul valore aggiunto (Iva) da portare in compensazione con ritenute che, effettuate a carico di persone fisiche, risultavano essere in misura superiore a quelle consentite dalla Legge.