Ci sono nuovi e importanti aggiornamenti in vista per quel che concerne l’Imposta sul Valore Aggiunto e il suo modello TR (Imposta Trimestrale); in effetti, tramite l’approvazione, nel corso della giornata di ieri, di un apposito provvedimento firmato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, è stata diffusa in rete e resa disponibile per l’utilizzo la nuova versione del modello fiscale. In particolare, c’è da sottolineare come siano state aggiornate le istruzioni relative alla compilazione di tale documento, mentre non sono stati apportati cambiamenti sostanziali per quel che riguarda le specifiche tecniche, che quindi rimangono praticamente identiche a quelle fissate proprio un anno fa. I quadri del modello TR non saranno in alcun modo corretti, ma la compilazione avverrà in maniera diversa: le modifiche si sono rese necessarie soprattutto dopo gli interventi, dal punto di vista legislativo, che hanno cambiato la disciplina dell’Iva (il riferimento specifico, in questo caso, va al Decreto legislativo 18 del 2010 e al decreto anticrisi, vale a dire il Decreto legge 78 del 2009).
Quali novità normative sono intervenute in tal senso? Anzitutto, il decreto 18/2010 ha provveduto ad adeguare la legge del nostro paese in materia di territorialità dei servizi, prendendo spunto dalla norma dell’Unione Europea, quindi il criterio di tassazione da adottare è quello relativo al paese del cliente e non più quello di stabilimento del prestatore del servizio stesso. Nell’ipotesi, invece, di servizi offerti a soggetti privati, allora si torna a utilizzare il criterio precedente.
Le innovazioni del decreto anticrisi si riferiscono più propriamente all’ambito dei rimborsi fiscali e dell’utilizzo in compensazione dei crediti Iva trimestrali che superano il livello dei 10.000 euro: in effetti, non bisogna dimenticare che, da quattro giorni a questa parte, la richiesta per il recupero dei crediti deve essere effettuata solo in un momento successivo a quello della presentazione della dichiarazione, oppure dell’istanza che certifica appunto che vi è un diritto al credito.