Un paradiso fiscale è uno Stato che garantisce un prelievo in termini di tasse minore rispetto al paese di origine, o addirittura nullo. Le motivazioni dello Stato sono semplici da spiegare: si cerca in questo modo di attirare molto capitale proveniente dai paesi esteri, fornendo in cambio una tassazione estremamente ridotta.
San Marino è nella White list per l’Ocse, dopo aver firmato oltre 20 accordi per lo scambio di informazioni. Ma l’Italia forse la pensa diversamente, almeno per una questione puramente tecnica. Roma considera non collaborativi tutti i paesi con i quali non c’è un accordo contro le doppie imposizioni, anche se tra i due paesi è stato siglato quello sullo scambio di informazioni.
Da qualche mese i soggetti con partita Iva che hanno scambi con San Marino, sia se cedono sia se ottengono beni, devono dare comunicazione dell’attività alla agenzia delle entrate, fornendo i dati identificativi dei soggetti con i quali effettuano l’ operazione; le società con un volume di affari inferiore ai 50 mila euro dovranno effettuare la comunicazione ogni tre mesi, gli altri ogni mese.
Proporremo l’abolizione delle societa’ anonime – afferma Gatti, il segretario di Stato alle Finanze -, da realizzare per legge entro maggio, al massimo giugno, prevedendo un lasso di tempo per la loro trasformazione in societa’ nominative e per azioni. Renderemo poi piu’ veloci le procedure per le rogatorie internazionali, eliminando tutti quei ricorsi e gradi di giudizio che oggi ne allungano i tempi e rafforzando la collaborazione tra i tribunali italiani e del Titano.
Quanto allo scambio commerciale tra i due Pesi – continua il segretario -, proporremo un sistema per lo scambio di informazioni in tempo reale, per via telematica, tra le amministrazioni finanziarie di San Marino e dell’Italia. Tra le proposte ci sara’ anche il prefinanziamento, ovvero il pagamento anticipato, dell’Iva per che esporta verso l’Italia al fine di evitare le frodi carosello che si verificano nell’interscambio commerciale tra i nostri Paesi.