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Marcegaglia: tagliare tasse a imprese e lavoratori

 Tagliare la spesa pubblica improduttiva, così Emma Marcegaglia, parlando a margine delle 65esima assemblea di Confindustria, esprime il suo accordo con l’idea del Governo che una riforma fiscale complessiva possa essere fatta in tre anni, ma aggiunge:

pensiamo che il taglio delle tasse alle imprese e ai lavoratori vada fatto prima, vada anticipato. L’idea è soprattutto di tagliare la spesa pubblica improduttiva. Dobbiamo portare avanti una proposta comune, perchè aiutare le imprese e i lavoratori credo che sia un comune interesse.

La Marcegalia chiede al governo impegni precisi e tempi certi e rivolgendosi direttamente al presidente del Consiglio seduto in prima fila, la numero uno degli industriali chiede un’agenda per le riforme in merito. Le tappe, scandite dalla Marcegaglia sono: semplificazione della macchina dello Stato, fisco, federalismo fiscale, ricerca, infrastrutture, nucleare. E continua guardando il premier:

Su questo ti chiedo un impegno. Sarebbe bello se alla nostra assemblea di maggio tu venissi dicendo di aver stanziato questi soldi. Occorre un piano serio per tagliare la spesa pubblica improdutiva dell’1% del pil l’anno per tre anni. Tagli su enti inutili e consiglieri di municipalizzate, stretta su falsi invalidi e rigore sulla sanità. Il taglio della spesa è una strada obbligata per ridurre le tasse perchè cittadini e imprese hanno stretto la cinghia e se lo Stato chiede solo a noi e non lo fa, non è tollerabile. Occorre quindi abbassare le tasse su chi tiene in piedi il Paese, cittadini e imprese.

Entro l’anno Confindustria lancia la sfida: generare 50 miliardi di ricchezza e 700mila posti di lavoro spingendo la crescita del 2% l’anno in tre anni. La strada per farlo è, osserva la Marcegaglia, un piano serio per tagliare la spesa pubblica improduttiva dell’1% del Pil l’anno per tre anni. Confindustria preferirebbe però affrettare i tempi: un taglio delle tasse sui lavoratori e le imprese va fatto prima di 3 anni, soprattutto tagliando la spesa pubblica, conclude Emma Marcegaglia.