La risoluzione 39/E dell’Agenzia delle Entrate risale ormai a tre giorni fa, ma rappresenta un fondamentale punto di riferimento per quel che concerne la compilazione fiscale: in effetti, è stato proprio questo specifico documento a istituire l’apposito codice tributo (per l’esattezza si tratta del codice 5213) che deve essere utilizzato dai contribuenti per indicare che gli interessi relativi al versamento rateale delle multe sono stati saldati. Per essere più precisi, inoltre, c’è da dire che si tratta delle sanzioni pecuniarie che vengono lanciate dall’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato circa le violazioni sui giochi illegali o irregolari. Il testo normativo di riferimento in questo senso è la legge 689 del 1981 (recante appunto le sanzioni amministrative): in essa sono indicate le modifiche apportate al sistema penale, ma l’articolo più interessante per il caso di specie è il 26, visto che va a disciplinare le sanzioni pecuniarie dell’autorità giudiziaria o di quella amministrativa da irrogare nei confronti di un contribuente che si trova in una situazione di disagio economico e, per questo motivo, costretto a pagare la multa mediante la modalità rateale.
Già tre anni fa era stato istituito, tra l’altro, il codice tributo 5153, sempre in relazione alla casistica delle sanzioni che vengono inflitte dai Monopoli di Stato. Questo nuovo codice avrà uno specifico funzionamento.
Il suo utilizzo è riservato alle sole somme che vengono indicate nella colonna denominata “importi a debito versati”, la quale si trova nella sezione Accise e Monopoli del modello tributario F24 (i siti internet dell’Amministrazione autonoma e delle stesse Entrate mettono a disposizione degli interessati la versione elettronica del documento). Cosa dovranno fare di preciso i contribuenti? Sul modello dovranno essere indicati con i primi tre caratteri a quanto ammonta la rata del versamento fiscale, mentre i restanti due sono volti a indicare il totale effettivo delle rate di cui si farà uso.