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Manovra: tassiamo la prostituzione per ridurre il debito pubblico

 In tempi di crisi e di tasse per le banche, adesso spunta anche l’ipotesi di tassare le prostitute per ridurre il debito pubblico e aumentare le pensioni minime, inserendo la misura nella Manovra finanziaria. Lo propone il senatore del Pdl Raffaele Lauro, che trova adeguata, in tempi di crisi, una regolamentazione fiscale dell’esercizio libero della prostituzione.

Le entrate – sottolinena afferma Lauro -, dovranno concorrere alla riduzione del debito pubblico, all’innalzamento dei trattamenti dei pensionati di età superiore agli anni 75, che percepiscono prestazioni mensili inferiori a euro 500 e non dispongono di altre fonti di reddito, e all’alleggerimento del carico di contributi sociali sull’impresa e sul lavoratore in funzione dell’incentivo per l’assunzione da parte delle imprese di giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni, in cerca di lavoro nelle aree del Mezzogiorno.

Una tassa quindi da cui quindi trarrebbero beneficio le fasce della popolazione economicamente più deboli. La proposta di Lauro entro 2 giorni dovrà essere messa per iscritto e presentata sotto forma di emendamento nell’aula di Palazzo Madama. Ricordiamo che per essere attuabile, il provvedimento deve prevedere l’obbligo di partita Iva per chi si prostituisce.

Il ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, aveva dichiarato guerra alle squillo solo poco tempo fa:

Presto sarà legge – chiariva nota pubblicata dal ministero per celebrare il 1° anno di attività – il testo contro la prostituzione. È prioritaria l’esigenza di colpire chi se ne avvale, alimentandone il mercato.

Da donna, ovviamente, sarebbe auspicabile che non si commercializzasse il rapporto con il proprio corpo – sostiene l’On.le Daniela Santanchè, sottosegretario all’Attuazione del Programma di Governo -. Ma non c’è ombra di dubbio che la prostituzione esista e sia il mestiere più antico del mondo. Le prostitute ci sono, da quando ci sono gli uomini. Ecco perchè sono d’accordo a regolarla. Solo così si riuscirebbe a combattere la tratta delle schiave, che rappresenta, oggi, la piaga moderna del mondo della prostituzione.