Per i versamenti di Unico 2010 i termini stanno per scadere. I contribuenti che non devono presentare gli studi di settore, infatti, hanno tempo per versare le tasse, con una maggiorazione sugli importi dello 0,40%, entro e non oltre la data di venerdì prossimo 16 luglio 2010; tale scadenza, chiaramente, riguarda i contribuenti di Unico 2010 che non hanno versato le tasse risultanti dal modello entro lo scorso 16 giugno che rappresenta il termine ordinario di scadenza. Quindi, entro venerdì prossimo i contribuenti interessati dovranno versare, tra l’altro, la prima rata dell’Irpef 2010, ovverosia il primo acconto, mentre il secondo si paga entro la fine del prossimo mese di novembre, ed il saldo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) relativa all’anno di imposta 2009. Per i contribuenti che invece oltre alla presentazione del modello Unico 2010 devono anche presentare gli studi di settore, i termini di scadenza slittano, grazie ad una recente proroga, al 5 agosto 2010.
Entro tale data, allo stesso modo, ed a fronte di una maggiorazione dello 0,40% sugli importi da versare, i contribuenti di Unico che presentano gli studi di settore dovranno versare le tasse nel caso in cui non l’avessero fatto, senza l’applicazione di maggiorazioni, entro lo scorso martedì 6 luglio. Per quanto riguarda gli studi di settore ricordiamo che anche quest’anno, relativamente alla propria categoria di attività, c’è la possibilità di avvalersi dei cosiddetti “correttivi anticrisi” che tengono conto delle difficoltà congiunturali alle quali molti liberi professionisti, commercianti, piccole imprese e lavoratori autonomi hanno dovuto far fronte.
Fermo restando il rispetto delle scadenze sopra indicate, il contribuente, a fronte del pagamento degli interessi, peraltro contenuti, può anche versare le tasse in rate mensili di pari importo facendo cadere il pagamento dell’ultima rata entro e non oltre la data del 16 novembre 2010. Nel caso in cui invece non vengano rispettate le scadenze, le tasse si possono ancora pagare ma oltre agli interessi scattano puntuali le sanzioni legate al saldo delle imposte con l’istituto del ravvedimento operoso.