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Irap sugli incentivi: la Corte dei Conti dice no

 L’ultima pronuncia della Corte dei Conti, l’organo statale che svolge compiti di carattere prevalentemente giurisdizionale e amministrativo, è riuscita nell’intento di risolvere un importante quesito di rilevanza fiscale: in effetti, le Sezioni Unite si sono occupate del trattamento tributario dell’Irap in relazione ai cosiddetti compensi incentivanti, vale a dire quelli che le amministrazioni pubbliche sono solite erogare nei confronti di soggetti come avvocati e professionisti. La risposta della Corte è stata negativa ed ha posto fine a una disputa di lungo corso. Fino a questo momento non si era riusciti a trovare nessun tipo di compromesso, anche perché due tesi hanno contraddistinto da sempre la questione: una prima linea di pensiero può essere definita come “restrittiva”, visto che l’imposta regionale veniva ritenuta una sorta di onere riflesso, un insieme di elementi finanziari e previdenziali volti a ridurre in modo drastico il compenso del dipendente (l’obiettivo principale era quello di scongiurare un doppio esborso).

 

Si tratta, nello specifico, di una tesi che è stata molto diffusa e accettata a livello regionale. Le Sezioni Riunite si sono sempre schierate, invece, dalla parte della linea “ampliativa”, vale a dire quella che prevede l’esclusione dell’Irap dall’ambito dei già citati oneri riflessi. In base a quest’ultima tesi il tributo deve colpire in modo esclusivo le amministrazioni stesse ed il motivo è piuttosto semplice: non si deve dimenticare, infatti, che il soggetto passivo dell’imposta è rappresentato dal datore di lavoro, quindi il semplice professionista non può dar vita a un reddito d’impresa nel momento in cui svolge il proprio lavoro e, di conseguenza, non può nemmeno beneficiare di un incentivo ridotto.

 

Come si deve procedere in questo senso? Il calcolo dell’Irap va fatto mediante l’aliquota sugli incentivi per i soggetti in questione, in modo da garantire le giuste risorse per il suo pagamento effettivo. Gli incentivi per professionisti e avvocati, infine, saranno diminuiti degli oneri del Fisco e della previdenza sociale.