Nella Capitale gli accertatori della società Roma Entrate da un lato, e la Polizia Municipale dall’altro, hanno unito le forze per mettere a punto tutta una serie di controlli a carico degli esercizi commerciali nell’ambito della cosiddetta operazione “tavolino selvaggio”. In pratica si tratta di andare a verificare se l’esercizio commerciale nel corso dell’attività utilizzi per i tavolini all’aperto un’area più estesa rispetto a quella concessa, o se addirittura mette i tavolini fuori senza essere in possesso di alcuna autorizzazione. L’operazione tavolino selvaggio, così come previsto dall’ordinanza numero 128 del 25 maggio scorso, firmata da Gianni Alemanno, Sindaco della Capitale, attiva i controlli in via sperimentale solamente per il territorio del Municipio I di Roma, e prevede a carico dei trasgressori multe variabili da un minimo di 200 ad un massimo di 500 euro; inoltre, in funzione dell’entità e della gravità dell’abuso l’esercizio commerciale rischia sia di vedersi tolta l’autorizzazione a mettere i tavolini fuori, sia di dover chiudere temporaneamente l’esercizio in caso di recidiva.
E così, anche in vista di una possibile estensione dell’applicazione dell’ordinanza, il Comune di Roma ha fatto presente come l’estensione dei compiti affidata agli agenti accertatori della società Roma Entrate permetterà in merito all’ordinanza contro il “tavolino selvaggio” di rafforzare sia i controlli, sia le misure repressive atte a far desistere gli esercizi commerciali da ogni abuso.
Al riguardo l’Amministrazione capitolina ha fornito i risultati dei primi due mesi di applicazione dell’ordinanza, da cui è emerso come siano state elevate ben 238 multe a fronte di un quinto dei gestori controllati che avevano raddoppiato la superficie esterna con i tavoli all’aperto rispetto a quella concessa, mentre quasi la metà, per la precisione il 45%, è risultato essere totalmente abusivo; per i casi più gravi, quattro per l’esattezza, a carico di altrettanti esercizi commerciali è scattato inesorabile il provvedimento di chiusura temporanea dell’attività.