Svizzera e Germania stanno cercando di essere ancora più unite dal punto di vista tributario: in effetti, i due paesi europei hanno intenzione di siglare un importante accordo fiscale, una intesa che renderebbe più che felice il ministero teutonico delle Finanze. Da Berlino sono giunti degli apprezzamenti molto decisi da parte di Wolfgang Schaeuble, titolare del dicastero in questione, ma vi sono degli ostacoli non certo indifferenti, dato che si rischia seriamente di non superare uno scoglio fondamentale come quello del Bundesrat, vale a dire la Camera dei Lander tedesca.
Tra l’altro, non bisogna dimenticare che ogni singolo anno è caratterizzato da un numero impressionante di prescrizioni proprio per quel che concerne le pretese di tale tipo, come è stato rilevato e sottolineato da molti politici. Ecco perché lo stesso Schaeuble sta esercitando tutta la propria pressione per arrivare a una conclusione positiva di questa faccenda, cercando di far capire che l’occasione è troppo ghiotta per non essere sfruttata in modo adeguato. È ovvio, però, che i pareri non sono tutti concordi da questo punto di vista. In effetti, uno dei predecessori dell’attuale ministro, Hans Eichel (fa parte del partito tedesco dei Socialdemocratici): quest’ultimo, infatti, ha rilasciato una recente intervista in cui sono state numerose le critiche nei confronti dell’accordo tra Berna e Berlino.
In particolare, è stato messo in evidenza come il modello d’affari che vanta la Svizzera e i suoi istituti di credito è improntato all’attrazione del maggior importo possibile di denaro da stati esteri, per poi provvedere all’occultamento dello stesso al fisco del paese di provenienza, un modus operandi che, secondo Eichel, è volto a dividere i guadagni con l’evasore. C’è poi da aggiungere che un altro responsabile delle finanze, Peer Steinbruck, ha attaccato Schaeuble per aver negoziato in maniera pessima la trattativa con la Confederazione Elvetica. Insomma, c’è ancora molto da lavorare per giungere a una soluzione davvero condivisa.
L’accordo “Rubik” fra Svizzera e Germania sarà probabilmente affossato la prossima settimana dalla Camera dei Länder a maggioranza rosso-verde. In Svizzera si prenderà atto ma non ci sarà (è già stato detto ufficialmente) un “piano B”. E’ una situazione particolare in ogni caso: il segreto bancario in Svizzera è definito “un bene” da mantenere, chi non si attiene è perseguito penalmente. L’evasione fiscale, poi, NON è reato penale, esiste ma non è un “hobby svizzero”. In generale, in Svizzera, si è un po’ scocciati dal dover contribuire a risolvere i problemi altrui anche per il fatto che la Confederazione non è in crisi. Con l’Italia non si sa come andrà a finire: la Svizzera pretende la risoluzione del contenzioso italo svizzero, molto pesante a sfavore dell’Italia. Se la CH non verrà tolta dalle black list italiane… niente firma! Vedremo…