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Accordo tra Polonia e Lussemburgo sulle doppie imposizioni

 Non c’è solamente l’accordo tra Germania e Svizzera a dominare lo scenario tributario internazionale: anche il protocollo appena siglato dalla Polonia e dal Lussemburgo ha una rilevanza fondamentale, in quanto riguarda le doppie imposizioni. Tra le principali novità dell’intesa in questione, bisogna senza dubbio ricordare la clausola che impedirà qualsiasi tipo di abuso per quel che riguarda le plusvalenze da partecipazioni immobiliari. In effetti, il modello delle convenzioni contro le doppie imposizioni prevede che vi sia un regime completamente differenziato in merito alle stesse plusvalenze, in base alla loro provenienza.

Come ha stabilito l’Ocse, poi, la tassazione viene concessa a quel paese in cui i beni immobili sono collocati. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che le plusvalenze che sono state conseguite da un soggetto di nazionalità estera per l’alienazione di quote che vanno a determinare oltre la metà del valore da beni immobili possono essere tassate in questa nazione. L’obiettivo è quello di scongiurare a tutti i costi che vi sia qualsiasi tipo di arbitraggio tra la vendita degli immobili o la cessione di beni di secondo livello (come lo sono appunto le partecipazioni).

Il governo di Varsavia ha voluto rendere concreto un cambiamento relativo alla convenzione con il granducato lussemburghese, più precisamente la tassazione delle plusvalenze di tipo immobiliare poste in essere nel suo territorio, anche se realizzate mediante la vendita di partecipazioni. Anche il nostro paese si è comportato alla stessa maniera negli ultimi anni, richiedendo previsioni in tutto e per tutto simili. Il protocollo tra i due paesi europei intende migliorare l’imposizione fiscale dei flussi di reddito, attraverso la diminuzione della ritenuta sugli interessi e sui canoni (l’aliquota dovrebbe passare dal 10 al 5%). L’entrata in vigore della convenzione è prevista per il 1° gennaio successivo all’entrata in vigore del protocollo vero e proprio, pertanto una conclusione entro questo 2012 consentirà di applicare le regole già nel 2013.