Il 7 giugno 2011 sarà una data spartiacque per gli enti locali che intendono applicare l’addizionale Irpef: prima di quel giorno infatti, non sarà possibile nessuna modifica, né verso l’alto né verso il basso, in attesa che venga introdotto il regolamento che andrà a disciplinare la rimozione di questa sospensione. Tutte queste disposizioni sono elencate con chiarezza nel Decreto Legislativo 23 di quest’anno, relativo al cosiddetto federalismo fiscale municipale. Secondo il Dipartimento delle Finanze, tra l’altro, vi sono sessanta giorni di tempo a disposizione del Ministero dell’Economia per approntare nel dettaglio modalità e tempi della rimozione stessa, con riferimento esplicito a nuove imposte o maggiorazioni. Un possibile rialzo del cosiddetto Addirpef è consentito in presenza di determinate condizioni, ma bisognerà ancora attendere un mese per essere sicuri di operare in maniera corretta, altrimenti si rischia seriamente di adottare misure illegittime e quindi impugnabili.
Lo sblocco in questione, inoltre, riguarderà tutto il periodo d’imposta del 2011: il 2010 non può essere preso in considerazione in nessun modo, il termine del 31 marzo che si può rinvenire nello stesso testo normativo non deve indurre in errore, in quanto si riferisce soltanto alla conferma o riduzione di addizionali che sono già state poste in essere. Cosa succede se alla data del 6 giugno il regolamento non è ancora arrivato? In questo caso, gli enti che ancora non riscuotono l’addizionale o lo fanno in misura inferiore hanno la possibilità di accedere alla novità, senza dimenticare che il limite dello 0,4% non può essere mai superato nei primi de anni di applicazione.
Appare scontato, poi, come le entrate tributarie devono sempre essere corroborate dall’approvazione del bilancio di previsione, di cui costituiscono un allegato fondamentale: ciò vuol dire che gli enti che hanno già approvato il bilancio del 2011 hanno l’obbligo di apportare una variazione di bilancio che tenga conto delle nuove introduzioni, una misura da adottare con urgenza.