Ancora due mesi e l’Agenzia delle Dogane potrà finalmente avviare la propria procedura telematica per condurre le indagini finanziarie: questa determinazione è comunque cominciata pochi giorni fa, quando Giuseppe Peleggi, direttore dell’agenzia stessa, ha approvato le regole in questione. Il regolamento, per l’appunto, include informazioni, notizie e altri documenti che diventano necessari per capire come si è svolta effettivamente l’operazione. Tra l’altro, questi controlli sono davvero molto utili in quanto si possono accertare in maniera accurata e dettagliata se vi sono state delle violazioni per quel che riguarda l’Imposta sul Valore Aggiunto e gli scambi che avvengono a livello intracomunitario. Qualche regione ha già potuto sperimentare il servizio e i risultati lusinghieri hanno spinto le Dogane ad ampliare il tutto all’intero territorio nazionale. Come funzionerà questa specifica procedura nel dettaglio?
Il primo passo che dovrà essere effettuato sarà l’inoltro delle richieste di informazioni finanziarie, come già specificato attraverso la modalità elettronica, una attività che spetta allo stesso direttore dell’agenzia, o, in alternativa, a colui che dirige l’area dei controlli e delle procedure; si prosegue poi con le conseguenti risposte, le quali sono invece una competenza degli istituti di credito, degli intermediari finanziari e delle Poste, così come espressamente previsto dalle normative vigenti.
Le richieste vengono inviate avvalendosi del sistema approntato dalle Dogane e del relativo indirizzo di posta elettronica certificata: la nostra amministrazione finanziaria consente anche di consultare questi ultimi indirizzi grazie ad un apposito registro, documento a cui possono accedere persino gli organi di controllo, così da ottenere la massima trasparenza. Che cosa succede se non si provvede in tal senso? Le sanzioni pecuniarie che sono previste valgono sia in caso di omissione che di trasmissione posta in essere in ritardo sono salate, dunque occorrerà essere molto attenti per non incorrere nell’ira dell’ufficio che è territorialmente competente per il domicilio fiscale del contribuente che si è macchiato di tali mancanze.
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