L’Agenzia delle Entrate sopprime la causale contributo P837

In base a quanto disposto dalla risoluzione 108/E pubblicata ieri dall’Agenzia delle Entrate, la causale contributo P837 non ha più seno di esistere e quindi verrà abolita a partire dal prossimo 1° gennaio: questo documento si accompagna a quello che sempre ventiquattro ore fa ha introdotto le nuove causali contributo per i consulenti del lavoro. Il riferimento di cui si sta parlando in questo caso, invece, era meglio noto come Cassa Enpdep (Ente Nazionale Previdenza Dipendenti Enti diritto Pubblico), una contribuzione volontaria che ha fatto la stessa fine dell’Inpdap, fatta “sparire” dal cosiddetto Decreto Salva Italia.

In effetti, è ora l’Inps a svolgere tutte le funzioni che fino a qualche tempo fa erano assegnati ad altri enti previdenziali. La risoluzione della nostra amministrazione finanziaria è stata molto chiara da questo punto di vista. Come si può leggere in essa, infatti, la convenzione del 26 maggio 2006 e i suoi relativi rinnovi, un accordo sottoscritto dalle Entrate stesse e dall’Inpdap (attualmente si chiama Inps Gestione ex Inpdap), ha regolato il servizio di riscossione attraverso il classico modello F24. In pratica, si tratta della modalità utile per il pagamento dei contributi che sono di pertinenza dell’istituto in questione. La richiesta di soppressione della causale è stata avanzata dall’Inps Gestione ex Inpdap con una nota che è datata 20 novembre 2012.

L’efficacia operativa sarà ancora valida fino al prossimo 31 dicembre, ma dal giorno successivo si cambierà tutto. L’Inpdap era nato proprio dalla fusione di altri enti soppressi, vale a dire l’Inadel (Istituto Nazionale Assistenza Dipendenti Enti Locali), l’Enpas (Ente Nazionale Previdenza Assistenza dipendenti Statali) e appunto l’Enpdep. Quest’ultimo aveva ottenuto la competenza per dar vita alla liquidazione dell’assegno funerario nei confronti del personale dipendente dagli enti di diritto pubblico. Finora è stato consentito di sfruttare la causale nell’F24, ma quest’ultima è poi diventata anacronistica e non più utilizzabile come un tempo.