Con la nuova riforma fiscale, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, assicura che dovrà esserci una razionalizzazione a servizio dell’intera macchina fiscale, sottolineando la necessità che ognuno sia disposto a cedere qualcosa in funzione di un interesse generale. Proposte sconti fiscali di cui beneficiano persone fisiche, imprese o enti no profit, che si sommano a quelle sui consumi e sui negozi giuridici come le compravendite.
Non possiamo immaginare una riforma sull’ipotesi di recupero dell’evasione, che sappiamo che in Italia ha un tasso altissimo – ha sottolineato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti -. Questo vuol dire che i documenti che scriviamo devono essere eurocompatibili con numeri precisi e compatibili. Non siamo credibili se presentiamo numeri non compatibili. L’anima di ogni riforma é la riforma delle anime. Questo comporta che tutti siano disposti a cedere un po’ delle loro idee e interessi nella logica di un bene comune.
Per quanto riguarda le famiglie, il ministro Tremonti pensa a ulteriori razionalizzazioni, come ad esempio il possibile accorpamento tra le detrazioni e le esenzioni fiscali riconosciute dal fisco e gli assegni familiari per le famiglie che rientrano in determinati requisiti, erogati dall’istituto di previdenza.
Semplificazione, lotta all’evasione e all’elusione fiscale, un possibile intervento sulle imposte dirette é la ricetta di misure proposta dallaleader degli industriali, Emma Marcegaglia, che ha sottolineato come la riforma fiscale sia lo strumento necessarie per ridare stimolo e fiducia alla crescita.
Noi ovviamente ascolteremo l’impostazione che verrà data dal ministro Tremonti e dal governo – ha sottolineato il capo degli industriali – naturalmente porteremo una serie di nostre idee. Il tema fondamentale sarà capire da dove si prenderanno le risorse. Una parte dell’introito del recupero dell’evasione deve andare a ridurre la pressione fiscale. Questo deve essere l’obiettivo della riforma:l’abbassamento della tassazione sulle imprese e sui lavoratori e un riequilibrio della tassazione diretta verso l’indiretta a parità di gettito.