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Agevolazioni tasse terremotati sospese?

 La manovra finanziaria é al centro delle polemiche di questi giorni e continua a scaldare gli animi dei contribuenti, preoccupati sui nuovi possibili balzelli che si dovranno pagare, presto o tardi. Nessuno però sembra abbia notato che nella manovra non viene fatto alcun cenno alla situazione dei terremotati dell’Abruzzo. Nella Gazzetta ufficiale del 17 agosto, dove è riportato il testo del decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, la cosiddetta manovra finanziaria 2011, non c’è nessun riferimento alle tasse sospese dopo il terremoto. Un colpo durissimo per l’economia di una città e un territorio che non si sono ancora del tutto ripresi dalla catastrofe che li ha colpiti non molto tempo fa.

Tutti i lavoratori con uno stipendio fisso – sottolinea Luigi Fabiani, tributarista e membro dell’Assemblea Cittadina – spenderanno letteralmente l’intera tredicesima per il pagamento delle rate delle tasse sospese. Prevedibile, pertanto, anche una diminuzione delle vendite nel commercio nel periodo natalizio. Alcuni gingillano sull’istituzione della zona franca, ma la catastrofe economia è alle porte. È necessario almeno un altro anno di proroga mentre sull’ipotesi di mobilitazione di massa come accaduto nell’estate e nell’autunno 2010 aggiunge: arebbe auspicabile, ma è più difficile dal momento che anche in seno alla stessa Assemblea vi sono delle divisioni.

Tutti i parametri economici, a partire dal Pil – spiega il Capogruppo del Pd in Consiglio Regionale d’Abruzzo Camillo D’Alessandro – descrivono una Regione sprofondata nel sud, ripiombata nel baratro dell’ex obiettivo 1, ma che non c’è più e neanche esiste possibilità di rientrarci e, allo stesso tempo, Chiodi accetta e condivide l’esclusione della nostra Regione dai fondi straordinari previsti dal Piano del Sud, necessari proprio per la riattivazione economica di un tessuto seriamente compromesso. oggi la situazione è strutturalmente peggiorata, non si rintracciano realisticamente evoluzioni positive nel medio periodo, il sistema produttivo regionale post crisi va ritirandosi al ribasso.