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Dagli albergatori di Maiori un secco no alla tassa di soggiorno

 La tassa di soggiorno trova ogni giorno di più un numero crescente di detrattori, specialmente per quel che riguarda gli operatori attivi nel settore turistico. L’ultima contestazione a questa imposizione tributaria giunge direttamente dall’Associazione Albergatori della città di Maiori (siamo nella provincia di Salerno), la quale ha fatto sentire la propria voce insieme ad Assotravel: in pratica, la levata di scudi si basa sul fatto che questa imposta è destinata a provocare effetti negativi sulle attività in questione, in particolare una netta riduzione delle presenze nelle strutture alberghiere e, di conseguenza, una occupazione in calo per quel che concerne il comparto in questione.

La tesi è ben radicata in tal senso ed ha l’obiettivo di andare contro le disposizioni dell’amministrazione comunale locale, con il sindaco che è già pronto a far debuttare il tributo a partire dal prossimo 1° gennaio. Tra l’altro, questi albergatori lamentano anche una situazione grave: in effetti, la crisi economica sta colpendo qualsiasi tipo di settore,e quindi anche il turismo, dunque una scelta così impopolare peggiorerebbe soltanto le cose. Quali rischi corre il distretto della Costiera Amalfitana? Maiori potrebbe perdere numerose presenze ed è seriamente preoccupata per la concorrenza degli altri comuni, come ad esempio Positano, Sorrento e Amalfi, i quali non prevedono per il momento nessun tipo di tassa. La convinzione profonda è che i turisti non sono disposti a versare una quota aggiuntiva, anche di piccole dimensioni, all’importo totale per la loro vacanza: a parità di bellezze naturali, quindi, si andrebbe a scegliere la località in cui non viene imposta la tassa di soggiorno.

Le conseguenze peggiori sono quelle che potrebbero sopportare gli imprenditori del luogo e l’intero indotto industriale; il nuovo ticket dovrebbe divenire effettivo già a partire dalla prossima stagione turistica, con tanto di vademecum per avere una tassazione uniforme in tutto il comprensorio (un euro per ogni stella della struttura ricettiva).

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