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Allo studio incentivi per ricerca e sviluppo

 In attesa di conoscere il testo definitivo del ddl stabilità, occorre anche i fare i conti con i tagli previsti per il reperimento delle risorse. Ad esempio, visto il mancato aumento dell’orario di lavoro degli insegnanti, occorrerà diminuire (di almeno 50 milioni di euro) i fondi destinati al ministero dell’istruzione.

Tuttavia occorrerà sapere anche come reperire i fondi necessari per rimpinguare il neo costituito fondo per concedere un credito di imposta alle imprese che effettuano investimenti in ricerca e sviluppo. Le agevolazioni per favorire la ricerca e lo sviluppo aziendale sono state infatti richieste a gran voce da molti dei soggetti addetti ai lavori (imprese, parti sociali, politici, ecc.). Una prima maniera di reperire risorse saranno gli interventi effettuati dall’esecutivo per mettere ordine in materia di agevolazioni alle imprese, così come disposto dal piano Giavazzi.

Definiti i fondi a disposizione, si passerà a stabilire quali siano i tempi e le modalità di erogazione. In una recente bozza era stato previsto che il credito di imposta pari al 30 % su una spesa di almeno 50 mila euro. Se il tetto di spesa fosse fissato, per ogni esercizio fiscale, a 600 mila euro, lo stanziamento necessario sarebbe stato di circa 550 milioni di euro. Troppi e pertanto dal credito di imposta sono stati scorporati i fondi necessari per la ricerca. Per questi investimenti sono stati quindi previsti dei bonus fiscali per l’assunzione di personale qualificato con dotazioni finanziarie inferiori ( 25 milioni di euro per il 2012 e 50 milioni di euro per il 2013).

Per quanto riguarda il credito di imposta in R&S la misura dovrebbe ripristinare il gap dell’Italia con il resto d’Europa. Attualmente la quota investita è ferma all’1,26 % rispetto ad una media del 2 per cento a livello europeo (In Germania siamo la 2,82 %, in Francia 2,26 % ed in Inghilterra all’1,77 %). Se si guarda fuori dall’Europa la situazione è ancora migliore dove fa da esempio il modello canadese con un incentivo del 20 % per tutte le spese di ricerca e sviluppo sostenute.

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