I cittadini della Regione Veneto non ricordano certamente in modo positivo i giorni compresi tra il 31 ottobre e il 2 novembre scorsi: si tratta infatti del periodo in cui alcune città sono state gravemente colpite e danneggiate da forti eventi alluvionali, ma per lo meno c’è un motivo in più per poter affrontare serenamente il ritorno alla normalità. L’Inps ha ulteriormente prorogato il blocco dei pagamenti dei contributi previdenziali e assistenziali, un provvedimento che era già stato reso noto dal ministero delle Finanze due mesi fa. Volendo essere più precisi, la circolare dell’istituto si rivolge a quei contribuenti che si sono visti costretti a interrompere la loro attività economica e che non sono stati quindi in grado di garantire i loro versamenti per l’arco temporale citato in precedenza.
Tra l’altro, un riferimento molto importante in questo senso è quello dell’articolo 2 del Decreto legge 225 del 2010 (si tratta del cosiddetto “Decreto Milleproroghe”), visto che è stato previsto il differimento dei versamenti dal 20 dicembre scorso al prossimo 30 giugno. Come devono comportarsi i soggetti coinvolti? Molti datori di lavoro sono in pratica obbligati alla denuncia dei contributi, operazione che avviene mediante il flusso individuale Uniemens, e devono tenere bene a mente che la sospensione in questione andrà a riferirsi alle paghe che andavano corrisposte dal mese di dicembre del 2010 fino a maggio del 2011; il codice identificativo delle imprese è 6P, il quale corrisponde alle aziende che sono interessate appunto alla sospensione dei contributi a causa degli eventi alluvionali.
In tal modo, sarà possibile porre in essere un credito dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, da pagare poi attraverso il consueto modello F24, oppure un credito aziendale, o ancora un saldo a zero. Tra l’altro, sono ricompresi in questo particolare novero gli artigiani e i commercianti, ma anche i liberi professionisti e i committenti che praticano la gestione separata.