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Ancora dubbi sulla cedolare secca

 La cedolare secca, come visto in altri precedenti interventi, non ha avuto il successo sperato e l’introito derivante da tale tipo di tassazione alternativa è stato infatti inferiore alle attese. Inoltre ultimamente tra gli addetti ai lavori vi sono stati anche alcuni casi di smarrimento visto che le richieste degli uffici periferici delle entrate in materia di cedolare non sono uniformi.

Ad esempio per alcuni vecchi contratti (e cioè per quelli registrati prima del 7 aprile 2011) vi è ancora il dubbio se l’opzione fatta sia valida per tutto il periodo del contratto o esclusivamente per l’anno di riferimento. Qualora si propenda per il primo caso occorre rilevare che la presentazione del modello 69 per le annualità successive non è necessaria, ed occorrerà pertanto pagare esclusivamente acconti e saldi ed indicare il tutto in dichiarazione dei redditi. Nel secondo occorrerà invece presentare anche per gli anni successivi il mod. 69 e contestualmente comunicare all’ufficio il rinnovo della scelta per la tassazione sostitutiva. Una certa confusione è stata generata dall’interpretazione della circolare 26/e del 2011 in base alla quale occorreva comunque presentare il modulo di scelta per la cedolare secca per gli anni successivi, mentre successivamente tale circostanza è stata smentita anche attraverso la successiva circolare emanata, la n. 20 del 2012.

Secondo alcuni uffici attualmente l’opzione della cedolare secca per l’anno 2012 va assoggetta al duplice adempimento del pagamento dell’irpef dovuta ed alla comunicazione del mod. 69 presso gli uffici. Per fare quest’ultimo adempimento vi è tempo sino alla data ultima di presentazione della dichiarazione dei redditi, il 310 settembre 2013 fruendo della cosiddetta remissione in bonis, istituto che prevede la sanzione minima di 258 euro prevista per la violazione formali. In ogni caso il dubbio sembra riguardare esclusivamente i contratti registrati dopo l’entrata in vigore della cedolare, e cioè quelli avente validità a partire dal 7 aprile 2011 (una platea abbastanza elevata se si considera che i contratti registrati sono oltre 2 milioni e 80 mila).

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